I carrier statunitensi hanno deciso di opporsi alla funzione di spegnimento automatico introdotta su Android per bloccare i dispositivi rubati.
Quella del furto non è un’eventualità remota: solo nel 2012 sono stati 1,6 milioni i consumatori statunitensi cui è stato rubato un dispositivo mobile . Dunque, a richiedere per primi agli operatori del settore un qualche tipo di intervento sono stati i procuratori generali di New York, San Francisco, Londra e Filadelfia, che per questo tipo di crimini sono costretti a investire tempo prezioso.
Così, in qualità di produttori, prima Apple e poi Samsung hanno introdotto funzioni per spegnere da remoto i dispositivi rubati. Tuttavia, le cinque principali compagnie telefoniche statunitensi hanno bloccato la feature sviluppata dalla coreana.
Mentre, infatti, Apple è produttore hardware e sviluppatore di iOS, per i dispositivi Android il panorama è frastagliato ed è determinante la scelta degli operatori telefonici che distribuiscono i dispositivi e che possono mettere mano al codice del sistema operativo prima della messa in commercio.
Secondo alcune email ottenute da CBS i carrier AT&T, Verizon, T-Mobile, Sprint e U.S. Cellular avrebbero deciso dunque deciso di non includere la funzione di “kill switch” sviluppata dalla coreana.
La associazione che li rappresenta, Cellular Telecommunications Industry Association Wireless Association (CTIA), ha riferito che le telco stanno lavorando ad un’alternativa .
Tuttavia non è stata offerta alcuna spiegazione del perché i carrier siano contrari alla soluzione definitiva di Samsung e questo ha instillato negli osservatori il sospetto che dietro ci sia solo una semplice logica di mercato: se c’è il rischio di furto il cliente sarà incentivato a sottoscrivere un’assicurazione (pagandola alla telco), e se poi lo smartphone verrà effettivamente rubato la vittima ne comprerà uno nuovo (sempre dalla compagnia telefonica).
Claudio Tamburrino