Scrivere SMS o parlare con il cellulare all’orecchio mentre si guida è una pratica pericolosa. In Italia è vietata dal Codice della Strada, mentre in altri Paesi viene spesso sottovalutata. Negli States, negli ultimi anni, c’è stata un’inversione di rotta e questo tipo di violazione sta guadagnando in rilevanza . Come in New Jersey, dove è appena diventato un reato di “primo livello”.
Dal primo marzo, racconta il New York Times , è entrata infatti in vigore nel New Jersey una nuova legge che dà alla polizia stradale la facoltà di fermare l’automobilista colto in flagrante mentre parla al telefonino senza vivavoce o auricolare, oppure mentre maneggia l’apparecchio per spedire un SMS.
Il divieto in realtà è in vigore dal 2004, ma fino a pochi giorni fa era regolato da una normativa “di secondo livello”. In pratica l’automobilista era sanzionabile, ma solamente se veniva fermato dalla polizia per un altra violazione : un cambio di corsia non permesso, il superamento di un semaforo rosso.
“Una sanzione accessoria non dava un messaggio sufficientemente forte” spiega Jim Gardner, portavoce del governatore, spiegando che dal luglio 2004 allo scorso febbraio sono state elevate 49.700 multe per utilizzo improprio del cellulare alla guida. Una violazione che oggi, nel New Jersey come in altri (pochi) stati USA è un reato di primo livello che può essere multato con un’ammenda di 100 dollari.
La legge, comunque apprezzata per il presupposto di sicurezza su cui si fonda, sta suscitando reazioni contrastanti . C’è chi ringrazia, ad esempio chi produce e vende dispositivi che consentono di parlare al telefono mantenendo le mani sul volante come gli auricolari Bluetooth: nell’articolo del NY Times si legge che il responsabile di un negozio Verizon afferma che le vendite dei dispositivi hands-free sono aumentate del 75% in tre giorni.
Ma c’è anche chi ritiene che questa normativa sia incompleta : la legge parla di telefonini – spiega David Weinstein, portavoce dell’AAA (l’Automobil Club americano) – quindi presuppone che altre attività che distraggono l’automobilista come farsi la barba, truccarsi allo specchietto e scegliere un brano da ascoltare sull’iPod siano meno pericolose. Weinstein auspica quindi una legge più rigorosa che vieti ogni possibile causa di distrazione. Certo sarebbe auspicabile che il buon senso di un automobilista arrivasse alla stessa conclusione ancor prima di vederselo imporre da una legge.
Dario Bonacina