Che le agenzie investigative statunitensi siano in grado di intercettare tutto e tutti a piacimento è un fatto acclarato , ma ora nuovi commenti sulla capacità di cattura a disposizione dell’intelligence gettano una luce completamente nuova sull’intero affaire dello spionaggio domestico a stelle e strisce.
La questione si fa ancora più inquietante dopo le parole dal sen fuggite di Tom Clemente, ex-agente FBI intervistato dalla CNN secondo la cui opinione tutte le conversazioni veicolate dai carrier statunitensi “vengono catturate nel momento in cui parliamo, che ci piaccia o meno”.
Per Clemente, che ha lasciato l’FBI poco dopo l’attentato alle Torri Gemelle del 2001, il Grande Fratello delle intercettazioni continue e in tempo reale è pienamente attivo e funzionante negli States. Un’idea che l’esperto Bruce Schneier squalifica però come un’ipotesi iperbolica di Clemente stesso e non come l’attuale realtà dei fatti. NSA e FBI saranno presto in grado di intercettare tutto e tutti in tempo reale, dice Schneier, ma al momento non possono.
L’argomento intercettazioni e riservatezza continua a ogni modo a impegnare la politica e le autorità governative degli USA. La sensazione, almeno giudicando dall’esterno, è di assistere a una dissociazione vagamente schizofrenica tra proposte che obbligano le aziende a intercettare – previo mandato del giudice – e l’elezione del responsabile legale di Twitter (azienda premiata da EFF per aver ben difeso la riservatezza ) Nicole Wong come primo Chief Privacy Officer della Casa Bianca.
Alfonso Maruccia