Quello della televisione come focolare della vita quotidiana statunitense può essere facilmente evocato con la sigla iniziale dei Simpson, irriverente modello della famiglia tipica: cambia sempre l’arrivo nel salotto, ma il risultato è che si finisce davanti al televisore. Eppure secondo le ultime statistiche rilasciate da Forrester , le ore passate davanti ad un computer hanno raggiunto quelle dedicate al piccolo schermo, incalzandone la supremazia.
Sono circa 13 le ore a settimana dedicate a Internet dal cittadino statunitense medio, altrettante quelle per guardare la televisione (offline).
Il sondaggio ha interessato più di 30mila persone: mentre già da qualche anno la cosiddetta generazione Y (fra i 18 e i 30 anni) già preferiva Internet alla TV, quella chiamata generazione X (compresa tra i 45 e i 54 anni) ha cambiato preferenze nel 2010 a favore di Internet e anche i baby boomers (quelli compresi tra i 45 e i 54 anni) stanno ora investendo per la prima volta la stessa quantità di tempo sui due media .
In generale, il tempo speso online è cresciuto del 121 per cento negli ultimi 5 anni , mentre non è diminuito altrettanto quello davanti alla tv: si tratta di minuti ed ore prese, insomma, da qualche altra parte. A influenzare il dato, in particolare, si parla del calo del cartaceo e della radio .
Tuttavia, anche il multitasking sembra influenzare le giornate dei cittadini statunitensi (per esempio vedere la tv con vicino un dispositivo connesso): un ruolo determinante è svolto, come prevedibile, dai dispositivi mobile con connessioni Internet che aumentano le possibilità di connettersi.
Qualitativamente il tempo è speso soprattutto per lo shopping online (il 60 per cento lo fa), con social network e visione di video streaming a seguire. La lettura di blog, invece, è propria solo del 18 per cento degli utenti.
Claudio Tamburrino