La Federal Aviation Administration (FAA) ha rilasciato le raccomandazioni per l’ annunciato registro nazionale dei droni che costituirà la pietra angolare su cui costruire il nuovo sistema legislativo nazionale per regolamentare il settore.
L’ Unmanned Aircraft Systems Registration Task Force incaricata di stabilire modalità e regole per tale registro è stata predisposta all’inizio di Novembre, pochi giorni dopo dell’annuncio da parte del Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti della volontà di dotarsi di uno strumento per garantire nel paese il rispetto delle regole vigenti in materia di oggetti volanti.
Alla base del registro c’è la volontà di obbligare chiunque possieda un drone ad iscriversi, in modo tale da diffondere la “cultura della responsabilità” e non far sentire i piloti di UAV immuni da possibili conseguenze a seguito del mancato rispetto delle regole del settore.
Nel dettaglio, le regole per farlo sono state demandate al gruppo costituito dai rappresentanti di Washington e quelli delle aziende del settore: sembra che si stia sviluppando un sistema nel quale è possibile registrarsi, gratuitamente, anche via app o sito dedicato , che il numero di registrazione svolga lo scopo di vera e propria “targa” legata al pilota di droni, che non potrà avere meno di 13 anni.
Il problema è che nella task force non ha trovato posto la società civile e soprattutto che la FAA ha proposto di estendere la registrazione obbligatoria a tutti i droni più pesanti di 250 grammi , ovvero praticamente tutti i droni- Una rande differenza rispetto a quanto previsto per esempio dalla normativa italiana, che distingue tra sistemi con Aeromobile a Pilotaggio Remoto (“APR”) di massa massima al decollo minore di 25 kg e con massa al decollo uguale o maggiore di 25 kg.
Particolarmente dura l’ Academy of Model Aeronautics , gruppo degli hobbisti dei droni a stelle e strisce che ha un posto nella task force, che contesta la violazione di un ordine congressuale del 2012 che impediva a FAA di regolare i droni usati dagli amatori.
In ogni caso, le raccomandazioni FAA saranno ora sottoposte, insieme a 4.500 commenti pubblici, alla revisione del Dipartimento dei Trasporti .
Claudio Tamburrino