Apple e Google/Alphabet hanno preso parte alla cosiddetta Robocall Strike Force (RSF), un gruppo di aziende tecnologiche, provider e autorità federali nato con l’obiettivo di fare i conti una volta per tutte con la piaga delle chiamate telefoniche automatiche usate a scopo di telemarketing.
Guidata dalla Federal Communications Commission (FCC) e presieduta dal CEO di AT&T Randall Stephenson, l’iniziativa RSF intende risolvere un problema che col tempo non ha smesso di infastidire gli utenti statunitensi nonostante le protezioni e le misure sanzionatorie stabilite dal Congresso tramite il Telephone Consumer Protection Act (TCPA).
La coalizione ha in questi giorni tenuto il suo primo meeting presso la FCC , mentre l’obiettivo di contrasto alle “robocall” include sia le chiamate di telemarketing legittime che quelle provenienti da numeri telefonici ingannevoli e messaggi testuali automatici. Il presidente di FCC Tom Wheeler ha definito le robocall una vera e propria “piaga”, un problema che sarebbe dovuto sparire del tutto con l’istituzione della lista “Do Not Call” e che invece ha continuato a riguardare più della metà delle 175.000 lamentele ricevute dalla Commissione durante i primi sei mesi del 2016.
I piani di RSF per il prossimo futuro includono lo sviluppo “accelerato” di nuovi strumenti e soluzioni anti-robocall, tool come software per il blocco automatico delle chiamate moleste o come la verifica dell’identità del chiamante per impedire l’utilizzo di numeri telefonici molto simili a quelli di agenzie governative e banche legittime. Se ne riparlerà il prossimo 19 ottobre, di nuovo presso la FCC.
Alfonso Maruccia