È il frutto di oltre due anni di lavoro, oltre che di massicci investimenti da parte del governo degli Stati Uniti. Circa 350 milioni di dollari per un’estesa mappatura dell’attuale stato del broadband a stelle e strisce , recentemente inaugurata online dalla National Telecommunications and Information Administration .
A promuovere la National Broadband Map è stata anche la Federal Communications Commission (FCC), con il fondamentale contributo di tutti gli stati presenti sul territorio statunitense. Le varie autorità federali hanno infatti permesso la raccolta di circa 25 milioni di dati , ora a disposizione di tutti gli utenti.
Informazioni cruciali per comprendere il presente e il futuro dello sviluppo della banda larga, a partire da 1600 provider individuati su tutto il territorio nazionale. Ad una primissima analisi di questi dati è emerso che al 5-10 per cento dei cittadini a stelle e strisce è negato l’accesso alla larghezza di banda necessaria per l’utilizzo di applicazioni basilari del Web.
Secondo le statistiche offerte dal nuovo servizio di mappatura, il 36 per cento dei netizen statunitensi ha effettivamente accesso alle velocità attualmente offerte dai network di quarta generazione. Mentre il 95 per cento degli utenti riesce a collegarsi al 3G, ma con velocità spesso inferiori a 1 Mbps .
La National Broadband Map permetterà agli utenti di visualizzare i dati in base a diversi criteri di ricerca, tra cui velocità e zona d’appartenenza. Ma sarà anche possibile accedere ad una sorta di censimento delle varie aree raggiunte dal broadband , in particolare divise tra metropolitane e rurali.
Proprio il chairman di FCC Julius Genachowski aveva sottolineato come i circa 8 miliardi di dollari garantiti dallo Universal Service Fund alle varie compagnie telefoniche potessero servire per uno scopo differente: alimentare lo sviluppo della banda larga in quelle aree rurali meno redditizie per gli operatori.
Mauro Vecchio