Dopo aver spopolato nel Sol Levante, la televisione mobile ha faticato non poco a farsi strada negli Stati Uniti (e anche in Europa non ha fatto sfaceli), limitata da una scarsa adozione da parte degli utenti e dalla mancanza di un vero e proprio standard tecnologico. Almeno finora. L’ Advanced Television Systems Committee (ATSC) ha recentemente approvato il nuovo standard ATSC Mobile DTV che permetterà ai broadcaster locali di trasmettere verso dispositivi mobili attraverso le stesse frequenze da loro già utilizzate.
ATSC, che supervisiona gli standard tecnologici relativi ai sistemi televisivi degli Stati Uniti, ha così presentato un formato che darà agli utenti la possibilità di ricevere le programmazioni locali attraverso telefoni cellulari, laptop, televisioni portatili e circuiti video interni all’automobile. Lo standard Mobile DTV sfrutta un sistema di modulazione chiamato Vestigial Side Band , insieme ad un sistema di trasporto IP-based. Come illustrato dagli esperti, la tecnologia è in grado di supportare servizi interattivi, modelli di televisione a sottoscrizione e il download dei video per la visione personalizzata.
L’introduzione del nuovo standard mobile ha dunque posto fine alle differenti visioni di produttori come Samsung e LG, poi unitisi per arrivare a formulare una proposta unica alla ATSC. Negli Stati Uniti è attualmente possibile guardare in mobile attraverso FLO TV , network fornito da Qualcomm , che però è a pagamento e rimane focalizzato sulla programmazione nazionale.
Alcuni hanno sottolineato come la mossa di ATSC sia giunta in concomitanza con gli ottimi risultati statistici offerti da Nielsen nell’ambito dei video online: più 18 per cento di visioni in un anno . La società ha dichiarato che il numero degli utenti unici è cresciuto del 12,3 per cento, con gli stream totali aumentati del 25 per cento. Stessa cifra percentuale per il tempo medio passato da ogni spettatore mobile davanti ad un filmato online.
Lo standard Mobile DTV è giunto sulle non proprio uniformi scene della televisione mobile mondiale: l’anno scorso la Commissione Europea aveva adottato lo standard DVB-H, sostenuto con forza da costruttori come Nokia. La RAI italiana aveva tuttavia detto no , preferendogli quello DMB, già ampiamente supportato in paesi asiatici come la Corea Del Sud. Fiducioso per il futuro è apparso Mark Richer, presidente ATSC: “I consumatori raccoglieranno presto i frutti di questo utilizzo innovativo della televisione digitale”.
Mauro Vecchio