Roma – Negli Stati Uniti si cominciano a “tagliare i fili” al telefono fisso. È quanto emerge dai più recenti studi, compiuti sia dal Governo che dalle maggiori industrie del settore: il 2007 sarà l’anno in cui la telefonia mobile supererà la telefonia fissa.
Si rileva, infatti, che nel 2006 le famiglie hanno speso 524 dollari (360 euro) di chiamate dal mobile e 542 dollari (372 euro) di chiamate dal fisso. Quest’anno, invece, i risultati degli studi indicano che la situazione si è invertita. “Abbiamo rilevato che è in atto una massiccia migrazione d’utenza che disdice il fisso e impiega esclusivamente il cellulare”, dice Allyn Hall, direttore ricerche consumer di In-Stat . Migrazione che, secondo alcuni , sembra essere più lenta di quanto si possa supporre e si possa individuare più in alcune fasce sociali che in altre. Resta però numericamente rilevante nel suo complesso.
La tendenza era già stata preconizzata da Insight Research , secondo il cui studio , tra il 2005 e il 2010, negli States si sarebbe portato a compimento un processo di totale convergenza tra fisso e mobile, naturalmente con l’aiuto del VoIP. Analoghe conclusioni sono state recentemente rese note dall’OFCOM britannico: il fenomeno si sta verificando anche in Gran Bretagna e la ragione principale dell’inversione di tendenza è da individuare nel calo dei costi delle chiamate dal mobile.
A supportare tale tendenza sono intervenuti, in poco tempo, molti fattori. Le reti si sono espanse dietro la spinta del 3G e, subito dopo, del WiFi e del WiMax, standard con cui i terminali più evoluti si integrano con la massima disinvoltura. Il prezzo dei cellulari 3G è sceso a cifre più abbordabili per la maggior parte degli acquirenti e, più in Europa che negli Stati Uniti, l’introduzione e la rapida diffusione dell’HSDPA ha portato le reti cellulari 3G a competere con le linee fisse. “Francamente, sarei stupito se a questo punto le famiglie non spendessero di più sul cellulare (che sul fisso, ndR)”, dice Andrew Arthur di Mediamark Research & Intelligence .
Tra privati e aziendali, gli States oggi contano quasi 250 milioni di cellulari, contro i 170 milioni di linee fisse. Secondo Eric Rabe, rappresentante di Verizon, il mercato mobile dell’azienda ha visto crescite tra il 15 e il 20 per cento l’anno negli ultimi cinque anni, mentre il business del fisso è rimasto piatto di anno in anno, in gran parte perché il 90 per cento dei residenti già lo possiedono. Rabe non ha fornito cifre sui profitti dell’azienda derivanti dal mobile business , ma ha precisato che i valori salgono di pari passo con la crescente popolarità del text messaging , al punto che, anche per la propaganda elettorale, viene ritenuto un mezzo molto efficace . “Come azienda che è cresciuta con i profitti delle telefonate, negli ultimi 10 anni ci siamo impegnati per estenderci ad altre aree di business. Il mercato del fisso è maturo da tempo e difficilmente è destinato a crescere, casomai a ridursi”, ha concluso Rabe.
AT&T, tramite il portavoce della divisione wireless Joe Farren, ha invece informato che “la spesa delle famiglie sui cellulari non è stata oggetto di analisi”, ma “non ci sarebbe alcuna sorpresa se ora si notasse più esborso sulle chiamate da mobile che su quelle da fisso”.
E in Italia? In questo settore siamo perfettamente allineati , anche se da noi il text messaging non ha davvero bisogno di acquisire popolarità.
Marco Valerio Principato