Un avviso minaccioso, proprio come quello che campeggia sui pacchetti di sigarette. Il videogame nuoce gravemente alla salute. In estrema sintesi, è la proposta avanzata al Congresso degli Stati Uniti dai deputati Joe Baca, già firmatario di una proposta simile in California, e Frank Wolf, entrambi apprensivi attivisti anti-videoludici: applicare a tutti i videogiochi un’etichetta che sollevi attenzione sui potenziali rischi per i gamer a stelle e strisce .
E le regole introdotte dal Violence in Video Games Labeling Act non andrebbero a colpire solo quei videogiochi considerati violenti o comunque inibiti ai giocatori di minore età. L’etichetta andrebbe applicata a tutti i titoli videoludici, con la sola eccezione di quelli destinati ai bambini .
“Attenzione: l’esposizione ai videogiochi violenti è stata collegata a comportamenti aggressivi”. Questa la dicitura nell’avviso, a partire da quegli studi scientifici che hanno collegato i cosiddetti killer game e una maggiore attitudine alla violenza psico-fisica nei soggetti , non sempre riuscendo a dimostrare la direzione del nesso di causalità.
“Come genitore e nonno, credo sia importante che la gente capisca la natura estremamente violenta di alcuni giochi – ha spiegato Frank Wolf – Così come avvisiamo i fumatori delle conseguenze del tabacco, dovremmo avvisare genitori e figli sul legame scientifico tra i giochi violenti e i comportamenti aggressivi”.
Restano i dubbi sulla natura della proposta. Perché applicare l’etichetta a videogiochi che non siano stati considerati violenti? E poi, l’associazione degli psicologi statunitensi aveva già sottolineato come il comportamento aggressivo post-videogioco fosse riscontrabile solo in quei ragazzi con disturbi mentali preesistenti .
Mauro Vecchio