Si parte dagli USA, poi si vedrà: PayPal ha aperto definitivamente le porte del proprio sistema di pagamento alle criptovalute, consentendo così lo scambio delle stesse o l’utilizzo di alcune monete particolari per la regolarizzazione di pagamenti.
Gli utenti che hanno ad esempio un portafoglio su Coinbase o su Binance potranno utilizzare quest’ultimo come deposito, abilitando il trasferimento delle valute sul proprio conto PayPal per poi utilizzare le stesse in base al bisogno. Sono tre le manovre che il gruppo intende mettere nelle mani dei propri utenti:
- trasferire crypto supportate su PayPal
- spostare crypto da PayPal a indirizzi esterni (inclusi exchange e wallet hardware)
- inviare crypto a famiglie o amici su PayPal in pochi secondi, senza costi di transazione
Si parte con utenti selezionati, per poi aprire all’intera platea dell’utenza USA entro le prossime settimane. Queste le criptovalute contemplate in questa prima fase:
- Bitcoin,
- Ethereum,
- Bitcoin Cash,
- Litecoin.
Prima di poter accedere al nuovo servizio, l’utente dovrà effettuare un riconoscimento tramite documento di identità, passaggio che andrà completato una sola volta e che consentirà la piena regolarità delle transazioni.
L’entrata di PayPal nel settore è inevitabilmente una pietra miliare per la storia delle criptovalute. Queste ultime cercano infatti continuamente ponti tra l’economia reale ed i wallet dei risparmiatori, immaginando nuovi servizi di pagamento e nuovi prodotti aperti ad accettare questo tipo di valuta. PayPal, universalmente riconosciuto per le transazioni digitali, apre questo nuovo fronte negli stessi mesi in cui ha iniziato ad immaginare una valuta propria ed ha investigato le virtù della blockchain prima di addentrarsi con le novità odierne. Un passaggio meditato e studiato, insomma, in attesa che l’hype sulle criptovalute torni con il vento in poppa dopo la debacle di Terra Luna che ha annichilito gli entusiasmi e sgonfiato le quotazioni.
A quando in Italia? Difficile a dirsi. Le normative USA sono ben più permissive rispetto a quelle europee, dove sulle criptovalute ci sono maggiori pulsioni di controllo. PayPal dovrà dunque anzitutto superare l’ostacolo europeo in termini di regolamenti, prescrizioni anti-riciclaggio e tracciamento delle transazioni, dopodiché si potrà pensare ad aperture e strategie.
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