C’è anche il WiFi nei molti strumenti che i parlamentari dello Utah stanno valutando per porre fine alla pornografia e contrastare l’accesso dei minori ai contenuti pornografici in rete. In particolare, segnala DeseretNews a finire sulla graticola del legislatore dello stato americano è il WiFi ad accesso libero .
“Tra le proposte sul tavolo – si legge infatti – l’idea di colpire chi lascia aperte le proprie reti wireless, e compensare i provider che limitano l’accesso alla pornografia”.
Sebbene si tratti ancora solo di una proposta, c’è chi la prende decisamente sul serio: Wired ad esempio accusa dell’iniziativa il chairman di SCO Ralph Yarro (“che ha già lavorato diligentemente per uccidere Linux e che ora vuole colpire i servizi gratuiti WiFi”). Perché Yarro? Perché è stato lui a sostenere, in una audizione ad una commissione parlamentare dello Utah, che gli accessi aperti alla rete via wireless dovrebbero essere messi al bando perché consentono l’accesso al pornoweb anche da parte di minori”.
Dovesse tutto questo tradursi in legge, evidentemente, le conseguenze sarebbero numerose. Nota Engadget , parlando di “funzionari paranoici”, come alcuni legislatori se la prendano contro “la Internet senza regole”, “suggerendo evidentemente che un mondo di contenuti controllati, censurati e certificati darebbe vita ad una ambiente di comunicazione molto più amichevole”.
Come detto, però, si tratta solo di una proposta . Se lo Utah decidesse di percorrere questa via sarebbe il primo stato americano a mettere al bando il “free WiFi”.