Si avvicinano giorni bui per gli utenti che si servono di IPTV e Pezzotto promuovendo così la pirateria nella trasmissione di contenuti altrimenti a pagamento in abbonamento. La lotta allo streaming pirata continua con successo. Ad averlo annunciato è stato il commissario AGCOM Massimiliano Capitano. L’altro giorno sui social ha postato: “Sentenza storica in Europa: chi fa pirateria non può invocare la privacy“. Una notizia che ha fatto esultare le vittime di pirateria, ma che sta preoccupando chi invece la sfrutta per risparmiare.
Tra i punti più importanti menzionati proprio da Capitanio c’è la possibilità di autorizzare l’accesso ai dati registrati dai provider da parte di autorità competenti autorizzate dalle leggi nazionali. In altre parole, d’ora in poi sarà possibile risalire agli utenti che si servono della pirateria online con IPTV e Pezzotto. Probabilmente sono già pronti provvedimenti nei confronti dei cosiddetti “colpevoli” che contribuiscono a diffondere pratiche illecite nell’ambito di eventi sportivi e trasmissioni protette da diritti d’autore ed esclusive.
In sostanza, non esiste più alcun diritto alla tutela dei dati personali usato per nascondere e promuovere IPTV e Pezzotto illegali. Quindi le autorità potranno risalire agli utenti utilizzando i dati conservati e archiviati dai provider. Lo scopo è quello di confermare l’illecito per avviare azioni ammonitorie nei loro confronti e inviare eventuali multe. Viene assicurato che tale pratica si fermerà a questo non entrando nella vita privata di tali utenti. Il commissario AGCOM ha specificato l’importanza di questa novità:
Sentenza in qualche misura storica perché, finalmente, chiarisce che il fondamentale diritto alla tutela dei dati personali non può essere usato, al pari della libertà di internet, come coperta per chi compie atti di pirateria.
IPTV e Pezzotto: gli utenti che sfruttano la pirateria saranno identificati
La sentenza citata nei post dei profili social di Capitanio, commissario AGCOM, fa emergere una verità che cambierà la vita degli utenti di IPTV e Pezzotto illegali. Chi sfrutta la pirateria verrà identificato dalle autorità competenti e subirà provvedimenti ad hoc per questi illeciti. Ecco nello specifico cosa ha portato a questa novità assoluta per il mondo della pirateria e per la lotta a questa illegalità:
La causa ha origine dai ricorsi fatti da alcune associazioni per la tutela dei diritti e delle libertà su internet contro due decreti del governo francese, che avrebbero consentito trattamenti dei dati personali contrari alla Direttiva sulla privacy nelle comunicazioni elettroniche n. 2002/58/CE e della Carta dei diritti fondamentali dell’UE.
Secondo tali decreti – continua Capitanio – i titolari dei diritti potevano chiedere ai provider tutta una serie di dati connessi agli indirizzi IP che effettuavano accesso a contenuti illegali, da mettere a disposizione dell’autorità francese competente per il contrasto alla pirateria, la Hadopi; questa poteva poi chiedere ai provider di ricondurre i dati al titolare dell’indirizzo IP e, in ultima istanza, all’identità dell’utente.
La sentenza ha stabilito che questi trattamenti sono illegittimi a patto che, ovviamente, rispettino dei principi fondamentali in materia di dati personali, quali in primo luogo, la proporzionalità: i dati dovranno essere conservati in modo che non possano essere utilizzati per trarre conclusioni precise sulla vita privata dell’interessato, neanche dall’autorità pubblica, che li potrà utilizzare esclusivamente per identificare gli autori dell’illecito.
In conclusione, nulla di cui preoccuparsi per chi segue sport e intrattenimento streaming legalmente con abbonamenti ufficiali. Diverso invece per chi sfrutta IPTV e Pezzotto per assicurarsi tutti i contenuti in modo illegale a prezzi decisamente più bassi. D’ora in poi potranno essere identificati e raggiunti da provvedimenti dalle autorità competenti.