Nuovo caso “crapware” di alto profilo dopo lo scandalo Lenovo per SuperFish , e questa volta dall’hardware si passa al software per la condivisione di file sulla rete BitTorrent: uTorrent, si lamentano gli utenti in rete, ha cominciato a installare il tool di mining di Epic Scale senza aver prima ricevuto alcuna autorizzazione in tal senso.
Epic Scale usa la potenza di calcolo dei componenti del PC (CPU e GPU) non sfruttati al momento per gestire calcoli distribuiti, simulazioni fisiche, previsioni meteorologiche e mining di criptovalute come Bitcoin, una pratica che mette evidentemente sotto pressione l’hardware degli utenti.
uTorrent è (ancora) uno dei client BitTorrent più popolari, ma dopo l’acquisizione da parte di BitTorrent Inc. – la società creata da chi il protocollo BT lo ha creato – il software si sarebbe trasformato in un ricettacolo di advertising “offerte speciali” e bundle adware/crapware nello spirito di una monetizzazione che non è mai andata particolarmente a genio agli aficionado del tool.
Nel caso di Epic Scale, a ogni modo, BT Inc. rifiuta l’ipotesi dell’installazione silenziosa all’insaputa dell’utente: la società americana sostiene di aver indagato e conferma che il problema è imputabile agli utenti, rei di aver accettato una delle “offerte” di uTorrent prima dell’installazione del tool di calcolo distribuito. Il crapware che ha ingolfato il client di P2P è (ancora) del tutto opzionale.
Alfonso Maruccia