Una singola somministrazione del vaccino COVID-19 preparato da Johnson & Johnson è in grado di prevenire l’85% degli sviluppi più gravi della malattia. L’efficacia si attesta complessivamente al 66% considerando invece anche i casi di contagio con ripercussioni sulla salute più moderate, quelli che non richiedono ospedalizzazione e che comunque non manifestano una sintomatologia importante.
J&J: vaccino COVID-19 efficace al 66%
Ad annuncialo è oggi la multinazionale farmaceutica statunitense, anch’essa impegnata nell’ambito della ricerca scientifica finalizzata a debellare una volta per tutte la piaga del coronavirus. La fase di trial clinico è stata condotta negli USA, nell’America Latina e in Sudafrica dove è stata individuata una variante dell’agente patogeno che sta preoccupando la comunità medica.
L’approccio adottato è differente rispetto a quello di Pfizer-BioNTech e Moderna: una porzione del codice genetico di SARS-CoV-2 viene innestato in una forma di adenovirus (responsabile di congiuntiviti, gastroenteriti, cistiti e polmoniti) resa inoffensiva, così che una volta iniettato stimoli la risposta anticorpale dell’organismo.
Nonostante l’efficacia al 66% (non si hanno ancora valori certi sul possibile aumento in seguito alla seconda somministrazione) l’impiego potrebbe tornare utile laddove le altre forme di vaccino scarseggiano per problemi logistici o di fornitura. Al momento non è dato a sapere quali siano le tempistiche per la definitiva approvazione da parte degli enti preposti così da poter poi dare il via alla fase di produzione e distribuzione vera e propria.