In che modo il Governo ha intenzione di far rispettare l’imposizione relativa al vaccino obbligatorio per la fascia d’età over 50? Scatterà immediatamente la multa di 100 euro introdotta con le ultime norme? Sul tema è tornato Roberto Speranza, Ministro della Salute, in occasione del Question Time alla Camera del 12 gennaio, ribadendo anzitutto quanto segue (al minuto 29:38):
Dobbiamo prima di tutto continuare a correre con la campagna di vaccinazione, in modo particolare per le persone più anziane. Per questo il Governo ha disposto un obbligo sopra i 50 anni.
Vaccino obbligatorio over 50: elenco con incrocio dei dati
La decisione ha quasi inevitabilmente acceso un dibattito dai toni non sempre pacati, sia nell’opinione pubblica sia tra gli esponenti del mondo politico. A tal proposito, è da segnalare l’intervento di Federico Mollicone, deputato di Forza Italia, che (al minuto 42:30) ha definito il contesto attuale Green Caos
, uno scenario martoriato da una strage della privacy
attuata dal Governo nel nome di una libertà razionata
dal CTS, il Nuovo Ministero della Verità
, chiedendo la sovranità digitale individuale dei dati degli italiani
.
È proprio nella replica all’interrogazione che il Ministro della Salute ha fornito alcuni dettagli in merito alle misure adottate con l’obiettivo di far rispettare l’obbligo, già incluse nel testo del decreto.
La violazione dell’obbligo vaccinale per gli over 50 è sottoposta, come noto, a sanzione pecuniaria. L’irrogazione della stessa compete al Ministero della Salute che, a tal fine, si avvarrà per i profili operativi dell’Agenzia delle Entrate.
Il Ministero della Salute, il Fisco e le multe
I soggetti inadempienti (gli over 50 non vaccinati) finiranno dunque in un elenco compilato incrociando i dati anagrafici con quelli relativi all’adesione alla campagna di somministrazione dei vaccini, trasmesso poi all’Agenzia delle Entrate.
Sarà cura del Ministero della Salute predisporre gli elenchi dei soggetti inadempienti, anche acquisendo direttamente dal sistema Tessera Sanitaria le informazioni relative alla somministrazione dei vaccini acquisite giornalmente dall’anagrafe vaccinale nazionale. Tali informazioni saranno altresì utili per escludere dall’elenco degli inadempienti i soggetti esenti.
Speranza ha aggiunto che, oltre all’impiego dei sistemi informatizzati per la verifica, il decreto prevede una fase di contraddittorio nel rispetto dei principi enunciati dalla Corte Costituzionale, sottolineando infine che l’intero impianto normativo approntato risulta conforme a quanto previsto dal GDPR a livello europeo.
Il Ministero della Salute, avvalendosi dell’Agenzia delle Entrate, invierà una comunicazione ai soggetti inadempienti, i quali potranno trasmettere all’ASL competente l’eventuale certificazione relativa al differimento o all’esenzione dell’obbligo vaccinale. La norma in esame risulta conforme al regolamento europeo 679 del 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali.
Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati prevede la possibilità di trattamento dei dati relativi alla salute per fini di medicina preventiva o per fini di interesse pubblico nel settore della sanità.