Valve, azienda impegnata nel gaming e prossima al rilascio della propria prima console, entra a far parte della Linux Foundation: Steam e il suo universo fatto di videogiochi e cloud sono già in larga parte basati sul kernel FOSS più noto e diffuso al mondo, e ora Valve contribuirà economicamente e fattivamente allo sviluppo del codice . Anzi, con la partecipazione ai lavori della Foundation, potrà dettare tempi e modi dello sviluppo: iniettando la propria vocazione videloudica nel futuro di Linux.
“Unirsi alla Linux Foundation è solo uno dei molti modi in cui Valve sta investendo per il progresso del gaming su Linux – dice alla stampa Mike Sartain, che per Valve si occupa proprio di Linux – Attraverso questo impegno speriamo di contribuire con strumenti per sviluppare nuove esperienze Linux, spingere i produttori di hardware a rendere il supporto a Linux una priorità, e infine offrire agli utenti Linux una piattaforma aperta ed elegante”. Valve punta cioè a dire la propria nella direzione in cui si muove lo sviluppo del kernel , nonché a usare il proprio peso per far aumentare la quotazione di Linux anche nel mondo consumer. Anche a scapito della predominanza di Windows nel settore.
A settembre il CEO Gabe Newell aveva già espresso pubblicamente la passione di Valve per Linux: l’infrastruttura cloud di Steam è basata in larga parte sul Pinguino, i videogiochi e i servizi Valve sono sviluppati su Linux, un certo numero di videogame disponibili sulla piattaforma sono già compatibili con il kernel open source. La Steam Box, la console Valve, sarà poi equipaggiata con un sistema operativo basato su Linux: Steam OS . A quel punto è facile immaginare che il numero di titoli compatibili aumenterà a dismisura, e forse anche per garantire l’ ottimizzazione delle performance che Valve ha anticipato è stata presa la decisione di rendere ufficiale il suo rapporto con la community. ( L.A. )