Il Papa torna a parlare di tecnologia e Internet proseguendo il processo di riavvicinamento della Chiesa a Internet ed arrivando a sottolineare le possibilità di arricchimento offerte dalla Rete e da servizi come Twitter.
“Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione”, questo il titolo del Messaggio di Benedetto XVI per la prossima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali che si celebrerà il prossimo 20 maggio e che è stata l’occasione per il Papa di parlare, appunto, di comunicazione e nuovi media e che è stato presentato nella Sala Stampa Vaticana dall’Arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali.
Nella stessa occasione Celli ha annunciato il nuovo sito del Pontificio Consiglio delle comunicazioni e fatto un bilancio del portale vaticano news.va : questo ha avuto tra gli 8mila e i 10mila contatti al giorno da 180 paesi con punte di 16mila e la gran parte provenienti da social network. “Quello che a me fa molto piacere – dice l’arcivescovo – è che chi entra si ferma e il tempo medio è di due minuti: questo vuol dire che la persona che ci visita non vi è capita per caso, ma si sofferma, legge e capta ciò che si vuole comunicare come notizia”.
Nel messaggio del Papa, poi, non manca una certa attenzione per i servizi di microblogging come Twitter: “In frasi concise, spesso non più lunghe di un verso della Bibbia, pensieri profondi possono essere comunicati”
Oltre alle luci, tuttavia, non mancano le ombre e i pericoli provenienti da Web e social network: il Papa spiega che silenzio e parola sono “due momenti della comunicazione che devono equilibrarsi, succedersi e integrarsi per ottenere un autentico dialogo e una profonda vicinanza tra le persone”. Anche perché se invece si escludono a vicenda, la comunicazione “provoca un certo stordimento o crea un clima di freddezza”.
Il riferimento è diretto soprattutto all’attuale società e alla pervasività dei nuovi media, di Internet e dei social network: “Ai nostri giorni, la Rete sta diventando sempre di più il luogo delle domande e delle risposte; anzi, spesso l’uomo contemporaneo è bombardato da risposte a quesiti che egli non si è mai posto e a bisogni che non avverte”. La soluzione a questa situazione è data dal silenzio, “prezioso per favorire il necessario discernimento tra i tanti stimoli e le tante risposte che riceviamo”.
“Siti, applicazioni e reti sociali sono certo da considerare con interesse quando possono aiutare l’uomo di oggi a vivere momenti di riflessione e di autentica domanda – ammonisce il pontefice – ma anche a trovare spazi di silenzio, occasioni di preghiera, meditazione o condivisione della Parola di Dio”.
Claudio Tamburrino