Joshua Adam Schulte, ex ingegnere del software della CIA, è stato condannato da una giuria federale per aver causato il più grande furto di informazioni riservate della storia dell’agenzia. Schulte ha fornito a WikiLeaks una serie di file e documenti, denominati Vault 7, che illustrano i tool e le tecniche usate dalla CIA per le sue attività di sorveglianza elettronica.
Vault 7: strumenti per lo spionaggio
A partire dal 7 marzo 2017, Wikileaks ha iniziato a pubblicare una serie di documenti e file che descrivono l’arsenale di hacking utilizzato dalla CIA per effettuare le operazioni di sorveglianza. Vault 7 include una collezione di malware, exploit zero day, sistemi di controllo remoto e altri tool che permettono di spiare determinati target attraverso l’accesso a vari dispositivi elettronici, tra cui smartphone Android, iPhone, computer e smart TV. Gli agenti della CIA hanno sfruttato anche Skype, rete WiFi e antivirus commerciali durante le operazioni di spionaggio.
Schulte era uno dei programmatori che hanno sviluppato i tool. L’ex dipendente della CIA ha rubato i backup con file e documenti a fine aprile 2016. Nel 2018 è stato accusato di 13 reati, tra cui il furto di informazioni classificate, accesso non autorizzato a computer, ostacolo alla giustizia, falsa testimonianza e possesso di materiale pedopornografico. Successivamente sono stati aggiunti altri due capi d’accusa.
Schulte è stato giudicato colpevole dei 9 reati relativi al furto dei file e documenti consegnati a WikiLeaks. L’ex dipendente della CIA rischia fino a 80 anni di prigione. Schulte tornerà davanti ai giudici per rispondere delle accuse di pedopornografia.