Riutilizzare i vecchi smartphone giunti al termine del loro ciclo vitale, evitando così che finiscano in discarica. È l’intuizione di Samsung finalizzata a trasformare quelli della linea Galaxy in dispositivi medici da fornire a oculisti e optometristi.
Da smartphone a dispositivi medici: l’idea di Samsung
Eyelike Fundus Camera, questo il nome del device, può essere impiegato per diagnosticare problemi all’apparato visivo. È destinato a territori e comunità in cui le apparecchiature specialistiche scarseggiano. I primi prototipi sono stati messi alla prova con successo in Vietnam e ora la portata del progetto si estende raggiungendo India, Marocco e Papua Nuova Guinea.
La presentazione è avvenuta in occasione dell’evento Developer Conference 2019, in seguito a una fase di sperimentazione condotta fin dal 2018. Dall’anno successivo ne sono state fornite 90 unità, consentendo di sottoporre oltre 19.000 persone a una visita. È il frutto della partnership messa in campo dal gruppo sudcoreano, dalla International Agency for the Prevention of Blindness e dallo Yonsei University Health System.
L’iniziativa fa parte del programma Galaxy Upcycling che all’inizio di quest’anno ha accolto anche un progetto destinato all’ambito domestico. Il fine è sempre lo stesso: dare nuova vita ai vecchi smartphone trasformandoli in dispositivi per la smart home, ad esempio un baby monitor da posizionare nella stanza dei bambini (come nell’immagine di seguito) o un sensore crepuscolare che accende le luci quando fa buio.
Ci sono ripercussioni positive anche in termini di sostenibilità, legate alla riduzione dell’impatto sull’ambiente, venendo meno la necessità di smaltimento degli apparecchi giunti alla fine del loro ciclo vitale (talvolta per l’assenza di aggiornamenti) e dunque considerati obsoleti.