All’alba di Internet correvano come una lepre quegli Stati Uniti che diffusero oltreoceano i nodi di ARPANET. Ora, quella lepre sembra essere invecchiata, divenuta quasi tartaruga tra le nazioni del mondo con la connessione più veloce. Ad annunciare i dati che testimoniano e confermano questa metamorfosi è stato il sito Speedmatters , progetto dell’organizzazione sindacale Communications Workers of America , che ha pubblicato online un documento frutto di un’indagine sulla velocità di banda degli Stati Uniti e di altri paesi.
“Gli Stati Uniti – esordisce il documento ufficiale – non hanno ottenuto miglioramenti significativi nella velocità con cui i propri cittadini si connettono a Internet. Il nostro paese continua a precipitare dietro altri paesi nel mondo”. Le connessioni a stelle e strisce, infatti, si sono piazzate solo al 28esimo posto nella classifica di quelle più veloci , capitanata dalla Corea del Sud che viaggia su medie di 20.4 megabit al secondo. Gli allacci statunitensi sono stati sorpassati da quelli di Giappone (15.8 mbps), Svezia (12.8 mbps) e Olanda (11.0 mbps).
L’indagine di Speedmatters ha evidenziato che la velocità media di download statunitense è di 5.1 mbps , ridotta a 1.1 in upload. Leggermente meglio rispetto ai 4.2 mbps dello scorso anno, ma non certo sintomo di una crescita esaltante: “In altre parole – si legge nel documento – tra il 2008 e il 2009 la velocità media è cresciuta di 0.9 mbps. A questi ritmi, ci vorranno 15 anni per agganciare i livelli raggiunti attualmente dalla Corea del Sud”.
Presente nel documento anche una classifica degli stati interni con le connessioni più veloci: il Delaware si è piazzato al primo posto con 9.9 mbps; triste invece la posizione dell’Alaska con appena 2.3 mbps. Preoccupato Larry Cohen, presidente di CWA: “Ogni cittadino statunitense dovrebbe avere accesso a una Internet ad alta velocità, indipendentemente da dove vive. Questo è essenziale per la nostra crescita economica, per mantenere una competitività a livello globale”.
Cohen ha sottolineato come si sia creato un vero e proprio digital divide , causato da frammentati programmi governativi e confusi progetti provenienti dal settore privato. Un piano di soccorso verrà varato entro il 2010, con 7 miliardi di dollari pronti dalle tasche dell’ American Recovery and Reinvestment Act che cercheranno di portare l’alta velocità nelle zone più rurali e remote del paese. Cercando di far tornare a correre le lepri.
Mauro Vecchio