I procuratori federali hanno chiesto informazioni a Meta sul ruolo avuto nella vendita illegale di farmaci su Facebook. L’obiettivo è verificare se l’azienda di Menlo Park ha facilitato le transazioni e ottenuto profitti dalle inserzioni pubblicitarie. Il Wall Street Journal ha letto i mandati di comparizione relativi alle indagini avviate in collaborazione con la FDA (Food and Drug Administration).
Meta guadagna dalla vendita illegale di farmaci?
È noto che la maggioranza dei profitti di Meta deriva dalle inserzioni pubblicitarie (anche quelle che tracciano le attività degli utenti). L’azienda californiana ha tuttavia adottato precise regole per impedire la condivisione di post che trattano argomenti vietati, tra cui la vendita illegale di farmaci.
I procuratori federali hanno chiesto informazioni a Meta, come parte di un’indagine criminale, su contenuti vietati dalle regole di Facebook. Un portavoce ha dichiarato che la vendita illegale di farmaci e droghe è contraria alle policy. L’azienda rimuove i contenuti dalla piattaforma e collabora in modo proattivo con le forze dell’ordine.
Meta si avvale di società esterne per vagliare inserzionisti e contenuti che potrebbero violare le regole relative alla promozione e alla vendita di farmaci. LegitScript aiuta a determinare quali aziende possono pubblicizzare e promuovere farmaci da prescrizione sulle sue piattaforme. I ricercatori dell’Università dell’Alabama a Birmingham hanno collaborato con Facebook per segnalare contenuti problematici legati alla vendita di farmaci.
Durante la pandemia COVID-19, il social network è stato invaso da inserzioni su farmaci per il trattamento del disturbo da deficit di attenzione e iperattività, ansia e altre condizioni mediche. Il Wall Street Journal ha scoperto che non venivano indicati gli effetti collaterali e, in alcuni casi, i farmaci non erano stati approvati dalla FDA.
Dimostrare il coinvolgimento di Meta nella vendita illegale di farmaci non è semplice. La famosa Sezione 230 del Communications Decency Act afferma che le piattaforme online non sono responsabili dei contenuti pubblicati da terzi.