A ulteriore conferma del fatto che la recessione mondiale – almeno per quanto riguarda il mercato informatico – è solo un brutto ricordo, dopo i numeri rosa di Intel arrivano le più che positive stime preliminari sulle commercializzazioni tracciate da Gartner e IDC . Le cifre sono diverse ma entrambe raccontano la stessa storia, e cioè che il volume dei PC messi in circolazione nel primo quarto del 2010 è cresciuto oltre il 20% .
Le due società di analisi prendono in considerazione il volume di personal computer messi in commercio dai produttori: in riferimento al primo trimestre del 2010, per Gartner tale volume è cresciuto sino a 84,3 milioni di unità con un +27% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; cifre leggermente più contenute per IDC, che stima al 24% la crescita del mercato mondiale dei PC.
La differenza rispetto al 2009 è significativa , sostiene IDC, perché il settore passa dal -7% (la peggior performance di mercato dal 2001) a più del +20% del periodo in oggetto grazie al recupero dell’economia europea, la crescita dei mercati emergenti e alla disponibilità di sistemi desktop tutto-incluso.
Il PC è morto, come molti si sono premurati di vaticinare in questi anni bui di crisi economica? Pinzillacchere: “Per la maggior parte dello scorso anno – dice l’analista di IDC Jay Chou – le persone hanno scritto necrologi per i desktop e noi abbiamo osservato la loro buona performance, aiutati dai design all-in-one e dai display touch-screen”. Il fatto che Intel faccia parimenti registrare guadagni record, continua Chou, è il miglior viatico per una crescita che si prospetta sostenuta anche per il resto del 2010.
Passando ad analizzare la situazione dei singoli player di mercato, i numeri di IDC posizionano HP al vertice della classifica dei maggiori produttori del mondo a cui si deve la quinta parte di tutte le consegne con un +20% di crescita rispetto al quarto precedente. Al secondo posto si posiziona Acer, che ha conosciuto una crescita sostenuta (+43%) e ha scalzato Dell già l’anno scorso. Più contenuta la crescita per Apple, che piazza 1,1 milioni di macchine ma cresce “solo” dell’8,3%.
Cupertino perde una posizione nel mercato statunitense posizionandosi al quinto posto (dietro HP, Dell, Acer e Toshiba), con previsioni di declino dovute alla fascia di prezzo in cui la Mela si trova a competere. I PC/Mac oltre i 1.000 dollari non contano molto per quanto riguarda i grandi volumi, ma certamente offrono un margine di guadagno molto più ampio rispetto alle fasce inferiori.
Chi invece, da qualunque parte osservi le cifre, non vede che lati positivi è Microsoft, favorita dall’aumento di richiesta di nuovi PC equipaggiati con Windows 7 sia sul versante consumer che su quello professionale. Il primo è quello che al momento fa registrare la crescita più sostenuta, mentre nel secondo quarto dell’anno anche il business dovrebbe ingranare la quarta facendo aumentare i margini di Redmond grazie al prezzo delle più redditizie versioni corporate del nuovo sistema operativo a finestre.
Alfonso Maruccia