Videogame ancora nel mirino delle autorità: mentre in California il Governatore uscente Arnold Schwarzenegger cerca di chiudere il suo incarico vincendo la disperata battaglia contro la vendita dei videogame violenti ai minori, in Venezuela sta per divenire legge a tutti gli effetti un nuovo provvedimento volto ad impedire la produzione e la vendita di giocattoli e prodotti videoludici ritenuti pericolosi per i più piccoli. In favore di attività ricreative più innocenti come lo yo-yo.
Il disegno di legge è stato proposto dall’amministrazione del presidente venezuelano Hugo Chavez ed ha già passato la prima sessione di voto in Parlamento. Per divenire legge, il disegno proposto dallo staff del Presidente dovrà passare una seconda votazione per poi essere autenticato dalla firma di Chavez in persona che, stando ad alcune voci, starebbe spingendo per realizzare il tutto nel minor tempo possibile.
Qualora, come nell’ipotesi più accreditata, la proposta otterrà il favore anche della seconda sessione di voto, armi giocattolo e videogame violenti diverranno fuorilegge e non potranno essere nè venduti nè realizzati. Come già successo in altri paesi in cui sono state proposte leggi simili, anche in questo caso il fulcro della questione ruota intorno alla tutela delle giovani menti troppo inclini all’emulazione degli eroi fatti di pixel.
Non sorprenderà molti sapere che la proposta ha alimentato scandalo e polemiche proprio perché avanzata dall’amministrazione di uno degli stati sudamericani tristemente noto per i frequenti episodi di cronaca nera. In molti trovano paradossale l’atteggiamento della dirigenza venezuelana, pronta a vietare la violenza digitale seppur nell’impossibilità di fermare quella che si compie tutti i giorni per le strade della capitale Caracas, recentemente decretata come una delle città più pericolose dell’intero continente.
Chavez e soci, comunque, non demordono: secondo il pensiero dell’amministrazione al comando del paese, i videogame generano violenza e deviano le giovani menti. Fermare l’intero fenomeno sembra la strada migliore per allevare adolescenti più sani e responsabili.
Per favorire ciò, il Presidente avrebbe espresso il proprio disprezzo per console e affini, colpevoli a suo giudizio di favorire non solo il proliferare di attitudini violente ma anche di “individualismo ed egoismo”. Per questo motivo il Governo locale punta a rilanciare ingenui passatempi come lo yo-yo e la trottola.
Com’è prevedibile il provvedimento susciterà ulteriori polemiche, dal momento che l’argomento è ancora pieno di interrogativi e sembra lontano dal trovare un verdetto unanime: da una parte vi sono coloro che non ritengono i videogame responsabili degli atti di violenza compiuti nella vita reale, mentre dall’altra vi sono altri esponenti convinti che il nesso tra il sangue fatto di pixel e quello reale sia innegabile.
Per il momento non si hanno indicazioni sulla possibile data del secondo turno di voto, così come non sembrano essere chiari i criteri che porteranno a ritenere un videogame idoneo o meno alla vendita ai minorenni. Quello che appare certo è che i trasgressori dovranno affrontare pesanti sanzioni qualora non dovessero rispettare la nuova legge.
Vincenzo Gentile