Yahoo sta per passare di mano. Verizon avrebbe deciso di acquistare l’azienda capeggiata da Marissa Mayer per poco meno di 5 miliardi di dollari . La notizia non è ancora ufficiale – la riporta Bloomberg – ma fonti vicine alle aziende pare abbiano avvallato questa ipotesi. Nell’accordo dovrebbero essere inclusi i vari servizi online di Yahoo e anche gli immobili, ma non i brevetti. Proprio in queste ore sarebbero in corso degli incontri faccia a faccia tra le due società per siglare l’accordo. All’annuncio ufficiale potrebbe mancare davvero poco. Lo conferma anche Recode .
Per il gigante USA della telefonia l’operazione sarebbe molto interessante perché gli permetterebbe di arricchire notevolmente il suo parco di servizi online. Ricordiamo che l’anno scorso Verizon Communications Inc. è riuscita a mettere le mani su AOL – lo storico internet provider americano – per 4,4 miliari di dollari. Ora l’acquisto di Yahoo potrebbe portare a una specie di matrimonio tra i due brand e i relativi servizi, ma soprattutto alla creazione di un bacino utenti estremamente ampio. Quest’acquisizione avrebbe anche altre motivazioni strategiche: mettendo le mani sulla tecnologia di advertising di Yahoo, la prima a utilizzare gli annunci contestuali. il carrier potrebbe diventare il terzo player mondiale dell’advertising online, dopo Google e Facebook.
Alla notizia dell’acquisto di Yahoo da parte di Verizon, il portavoce di un’azienda che aveva fatto un’offerta rivale ha commentato senza grandi giri di parole, facendo notare che l’operazione vale il suo valore. Ossia i 5 miliardi di dollari non sono un grosso azzardo per la compagnia telefonica. Insomma a Verizon sanno quello che stano facendo: ci sono buone probabilità che il loro investimento in futuro venga ricompensato adeguatamente.
Ma non solo. Tom McInerney, il membro del CdA Yahoo che si sta occupando dell’operazione di vendita, pare che stia per accettare l’offerta di Verizon perché l’idea di base era trovare un partner con cui la cui fusione (o integrazione) fosse il più semplice possibile, sia sotto l’aspetto organizzativo, che sotto quello tecnologico. Anche dal punto di vista finanziario Verizon non presenta problemi, il denaro in cassa c’è: scegliendo Verizon, insomma, Yahoo non andrebbe a finire nella mani di una società che rischia di trovarsi senza liquidità o un monte di debiti da ripianare. Le cose, per di più, si stanno mettendo bene anche in borsa : venerdì scorso la notizia di quest’acquisizione ha fatto salire il titolo Verizon dello 0,5 per cento e quello Yahoo! dello 0,4 (riavvicinandolo al massimo che aveva raggiunto un anno fa).
Non è chiaro se Marissa Mayer lascerà prima che l’operazione si completi o dopo – per la messa in opera del progetto di fusione ci potrebbero volere dai 6 ai 9 mesi. Poco probabile che il nuovo proprietario la lasci a capo di Yahoo, sempre ammesso che il brand Yahoo sopravviva all’acquisizione. Per di più in questa fase Mayer si troverà ad affrontare Tim Armstrong. Il numero uno di AOL è la figura che si occupa dell’operazione per la controparte. Il destino ha voluto che sia lui a gestire le cose, proprio quell’Armstrong che due anni fa propose alla Mayer la fusione con AOL e che si vide rifiutare l’offerta.
Il motivo che ha portato Yahoo alla vendita lo conosciamo ormai tutti. I conti non tornano più da diverso tempo. Proprio qualche giorno fa l’azienda ha presentato i risultati finanziari del secondo trimestre 2016 : sebbene il fatturato sia arrivato a 1,3 miliardi di dollari (100 milioni in più rispetto stesso periodo dell’anno scorso), le perdite si possono calcolare in ben 440 milioni di dollari, -19 per cento rispetto all’anno scorso. La debacle continua insomma. Da alcuni anni la totale indipendenza non è più sostenibile, il che significa che un compratore appare a tutti più che necessario. Ed è qui che arriva Verizon a salvare la baracca.
Per correttezza va ricordato comunque che siamo ancora a livello di rumor. La notizia non è confermata da nessuna delle due aziende. Al momento, oltre a quella di Verizon, ci sono in ballo altre offerte. Solo giovedì scorso la compagine della Mayer ha chiesto a un gruppo di investitori, guidati da Dan Gilbert di Quicken Loans , di fornire maggiori dettagli sull’offerta che ha presentato. E poi ci sarebbero anche il gruppo finanziario TPG, che in questi ultimi tempi si è dimostrato molto aggressivo con la sua offerta, e la Vector Capital Management , fino a poco tempo fa data tra le favorite. Oggi scade il termine per la decisione: vedremo quale strada imboccheranno la Mayer e i suoi.
Nicola Bruno