Verizon dovrà consegnare i nomi degli utenti

Verizon dovrà consegnare i nomi degli utenti

Il tribunale ha deciso che il provider non può impedire che la RIAA venga a conoscenza dei nomi di alcuni utenti accusati di aver condiviso numerosi file musicali sulle reti di scambio
Il tribunale ha deciso che il provider non può impedire che la RIAA venga a conoscenza dei nomi di alcuni utenti accusati di aver condiviso numerosi file musicali sulle reti di scambio


Roma – Verizon dovrà consegnare al tribunale, e dunque ai discografici americani della RIAA, i nomi di due propri utenti che vengono accusati dalla RIAA stessa di aver condiviso grandi quantità di file musicali protetti sui network di file sharing.

Lo ha deciso una Corte d’Appello che sembra così mettere la parola fine ad un caso clamoroso , quello voluto dall’importante provider americano per cercare di impedire che basti una richiesta dei discografici per costringere un provider a consegnare il nome di propri utenti.

Verizon ha dovuto infatti confermare in aula che entro uno o due giorni quei nomi verranno trasmessi alla RIAA, sebbene il provider abbia dichiarato di voler continuare a lottare in tribunale per contrastare queste modalità con cui l’industria intende aggredire il fenomeno della condivisione peer-to-peer.

Per la RIAA si tratta di una vittoria importante. La decisione del tribunale rende infatti più facile ai discografici dare battaglia ai singoli utenti del P2P, ottenendone i nominativi senza dover ricorrere necessariamente ad un mandato del magistrato ma semplicemente richiedendoli al loro provider.

Soddisfazione è stata naturalmente espressa dal presidente RIAA, Cary Sherman, secondo cui si tratta di una decisione che impedirà ai pirati “di nascondersi dietro l’azienda che fornisce loro i servizi internet”.

Verizon, da parte sua, ha dichiarato di temere che dopo questo caso saranno innumerevoli le richieste di nomi da parte dell’industria. “Questo caso – ha affermato un legale del provider – significa consentire a qualcuno di andare ad un ufficio postale americano e chiedere all’impiegato di consegnare la chiave dell’abitazione di una persona perché si ritiene che quella persona abbia occupato un pezzo della propria proprietà”.

Con Verizon si erano inutilmente schierati numerosi provider americani.

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Pubblicato il
6 giu 2003
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