Verizon Communications Inc. ha completato l’acquisizione della divisione operativa di Yahoo Inc.
Come si è discusso in questi mesi l’unione dalle due darà vita a una nuova entità, Oath, che ingloberà in sé le attività di AOL, contenuti e tecnologie dedicate all’advertising in primis, e Yahoo, in particolare i servizi di ricerca e di email di Yahoo .
Sotto il cappello di Oath, che nel frattempo ha recuperato il nome a dominio oath.com rientreranno quindi HuffPost, Yahoo Sports, AOL.com, MAKERS, Tumblr, BUILD Studios, Yahoo Finance, Yahoo Mail e altri.
Tim Armstrong, ex CEO di AOL ora a capo di Oath, ha annunciato di voler “costruire il futuro di questi brand utilizzando importanti tecnologie, contenuti di qualità e dati differenziati”. L’obiettivo, afferma, è quello di “essere la migliore azienda nel settore dei consumer media e il miglior partner possibile per advertising, produttori di contenuti ed editori”.
Le operazioni di acquisizione si sono iniziate a delineare ufficialmente, dopo mesi di indiscrezioni, a luglio dello scorso anno : Verizon ha annunciato allora l’intenzione di acquisire Yahoo! (il marchio e tutti i business “core”) pagandolo 4,83 miliardi di dollari (cifra successivamente scontata di 350 milioni). Il tutto si è concluso dunque solo ora ufficialmente, ma la nuova vita dell’azienda deve ancora essere delineata nel concreto: sembra in particolare – secondo alcune indiscrezioni – che siano in programma tagli del 15 per cento al personale (circa 2mila posti di lavoro).
A salutare certamente Yahoo all’alba della sua nuova vita è il suo attuale CEO, Marissa Mayer, che ha salutato i propri dipendenti con una mail in cui parla dei successi ottenuti in questi anni (nonostante performance finanziarie spesso non entusiasmanti) di un saluto carico di “nostalgia, gratitudine e ottimismo”. Oltre a Marissa Mayer, resterà fuori da Oath anche Thomas McInerney, membro del consiglio di amministrazione di Yahoo che assumerà il ruolo di CEO di Altaba, la realtà che rappresenterà quello che Verizon non ha acquistato di Yahoo.
Claudio Tamburrino