I costi di VeryBello.it , la scelta dell’azienda deputata alla sua realizzazione, le prospettive per il futuro e i rapporti con il passato: il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, prima ancora che venisse depositata un’ interrogazione parlamentare in materia ad opera del deputato di Forza Italia Antonio Palmieri, ha offerto le risposte che per ora non figurano sui punti di riferimento delle istituzioni, e lo ha fatto rispondendo alle domande dell’avvocato Guido Scorza, sulle pagine de Il Fatto Quotidiano .
Scorza, nelle ore successive al lancio del nuovo portale che in vista dell’apertura di Expo 2015 dovrà sedurre i turisti e invitarli ad esplorare l’Italia e gli eventi che la animano, aveva formulato degli interrogativi a nome di tutti coloro che ravvisassero nel sito elementi di mancata trasparenza.
Franceschini ha fatto chiarezza riguardo ai costi : se la cifre che circolavano nelle scorse ore oscillavano tra i 40mila euro e i 5 milioni di euro, è ora reso noto che VeryBello.it è costato “35mila euro (più Iva) per l’ideazione e la realizzazione”. La scelta di non affidare l’operazione all’ENIT, già responsabile dell’ elefantiaco Italia.it, ha reso necessario il coinvolgimento di privati: nonostante la cifra consentisse di scavalcare le procedure del bando di assegnazione, l’Italia ha scelto di “fare ugualmente una gara rivolgendoci ai fornitori della pubblica amministrazione presenti sul mercato elettronico (Mepa), nel rispetto dei principio della massima trasparenza”. La procedura scelta dal Ministero prevede altresì che il dominio, attivato dal vincitore della gara d’appalto, venga a breve trasferito alle istituzioni, come prevede il contratto.
Nel futuro di VeryBello, però, si staglia la convergenza con Italia.it , già evidenziata da link reciproci, la gestione ad opera di risorse interne alle istituzioni e la collaborazione con l’ENIT, nonché la comunicazione multilingue , finora assente giustificata dal lancio del portale limitatamente all’Italia: il 7 febbraio il sito sarà disponibile in inglese, a cui si affiancherà la traduzione in russo, cinese, spagnolo, portoghese, tedesco e francese, parallelamente all’avvio, spiega Franceschini, di “una campagna di promozione in Italia e all’estero”.
Il Ministro promette di accogliere i feedback, e assicura che VeryBello è in continuo miglioramento, anche sulla base delle critiche manifestate dei cittadini italiani della Rete. Alla scarsa lungimiranza sottolineata ad esempio dagli esperti Roberto Scano e Mafe De Baggis , però, sembra improbabile poter rimediare.
I dubbi restano, anche riguardo a nodi importanti come il rispetto del diritto d’autore per le immagini pubblicate (“considerate di pubblico dominio salvo diversa indicazione espressa” si spiega nelle condizioni d’uso del portale provenienti “in gran parte da Internet o comunque da fonte liberamente accessibile”).
Il Ministro guarda in positivo e valorizza il milione e mezzo di visitatori, conteggiati tra sabato e domenica. I “due attacchi hacker” sono probabilmente compresi nel computo.
Gaia Bottà