Mentre ancora il 4K (o Ultra HD) cerca di fare la voce grossa sul mercato, c’è già chi guarda al futuro arrivando a immaginare il giorno in cui ci troveremo a dover gestire la risoluzione 16K. Se le prossime console videoludiche, i monitor destinati al gaming o all’ambito professionale e i televisori abbracceranno il formato 8K, VESA con lo standard DisplayPort 2.0 non si pone limiti.
DisplayPort 2.0 supporta il 16K
Annunciato oggi, costituisce il primo importante aggiornamento delle specifiche dopo quello introdotto nel 2016 (1.4a). Garantirà la piena compatibilità con la visualizzazione di contenuti in modalità HDR, frequenze di refresh più elevate, la gestione simultanea di più schermi e una bandwith triplicata (fino a 77,4 Gbps rispetto agli attuali 25,92 Gbps), come è possibile apprezzare dal grafico allegato qui sotto. Nelle intenzioni di VESA contribuirà inoltre a spingere l’adozione di prodotti e soluzioni legate a realtà virtuale e aumentata.
DisplayPort 2.0 potrà gestire un singolo schermo a risoluzione 16K (15360×8460 pixel) con HDR a 60 Hz sfruttando la compressione DSC oppure a 10K (10240×4320 pixel) senza degradare la qualità delle immagini. Su due schermi si arriverà invece all’8K (7680×4320 pixel) a 120 Hz con HDR e DSC o 4K (3840×2160 pixel) a 144 Hz senza compressione. Su tre a 10K e 60 Hz con DSC o 4K a 90 Hz, in entrambi i casi con HDR. Sfruttando poi una porta USB Type-C anziché il connettore DisplayPort si arriverà a tre schermi 4K o QHD, due 4Kx4K (per i visori VR e AR) oppure uno 8K. Garantita inoltre la compatibilità con Thunderbolt 3.
Il debutto sul mercato dei primi dispositivi e prodotti compatibili con la tecnologia non sarà immediato, per ovvie ragioni. È previsto per il prossimo anno, con tutta probabilità verso la fine del 2020. Ricordiamo infine che VESA è un’associazione internazionale composta da 280 membri. Nel consiglio di amministrazione sono presenti rappresentanti di Apple, AMD, Qualcomm, Intel, LG e NVIDIA.