Vestel è un colosso turco specializzato nella realizzazione di componenti elettronici , un produttore che conta, tra le sue sottomarche e i dispositivi sviluppati in subappalto , un gran numero di brand operativi (e in alcuni casi molto noti) a livello mondiale. Ma Vestel è a quanto pare anche specializzata nella realizzazione di firmware vulnerabili, un problema scoperto per caso che al momento non ha una soluzione definitiva.
A identificare le falle di sicurezza è stata AV-Comparatives in collaborazione con la security enterprise austriaca sigma star gmbh specializzata in IoT , con la prima scoperta risalente alla rivelazione di Wikileaks sugli strumenti di spionaggio e hacking a mezzo Smart-TV a disposizione di CIA e MI5.
AV-Comparatives ha infatti provato, quasi per caso, ad analizzare il firmware del televisore Medion usato nella conference room dell’azienda, e il risultato dei controlli approfonditi ha portato poi all’individuazione di diverse vulnerabilità di sicurezza soprattutto nella gestione non cifrata (né protetta) delle comunicazioni telematiche.
Vestel e Medion hanno reagito in maniera molto diversa ai tentativi di comunicazione messi in atto da AV-Comparatives : nel secondo caso l’azienda ha reso nota l’intenzione di investigare le falle per conto proprio, mentre dal produttore turco è arrivato solo un silenzio assordante e carico di cattivi presagi per il futuro.
La scarsa attenzione della corporation alla sicurezza dei suoi firmware metterebbe ora a rischio più di 30 marche di (smart) TV molto popolari, avverte AV-Comparatives, con produttori del calibro di Innohit (attiva in Italia), Sharp, Telefunken e Toshiba probabilmente costretti loro malgrado a far parte della (nuova) colonna infame della insicurezza da IoT.
Alfonso Maruccia