Roma – Risorse per conoscere, lavorare, guarire e migliorare la qualità della vita si nascondono in rete agli occhi di chi non ha il modo di cercare quelle informazioni e consultare quelle pagine web. Per questo al Massachussets Institute of Technology si sta lavorando al progetto di un motore di ricerca via… email.
L’idea è quella del progetto TEK , sigla che sta eloquentemente per “T=K”, dove T è il tempo e K è la conoscenza. Perché nei paesi digitalmente più lontani, quelli con i quali il divario digitale è abissale, in molti hanno molto tempo a disposizione ma poche risorse, poca banda, rara connettività e poca conoscenza.
La soluzione secondo il professor Saman Amarasinghe, che guida il team di sviluppo, è quella di consentire all’utente in aree “poco digitali”, di inviare una richiesta di informazioni via email e di ricevere, nel giro di 24 ore, una risposta via email con tutti i link, o i dati, di cui ha bisogno. Il problema, evidentemente, è rendere il tutto automatico e capace di trasmettere solo i dati di interesse e non una inutile mole di materiale scelto a caso…
Servirà? Secondo il team di ricercatori servirà, eccome. E fanno l’esempio di un paese come lo Sri Lanka , dove solo lo 0,07 per cento della popolazione dispone di una connessione ad internet, a costi peraltro inarrivabili per le economie personali. Addirittura il telefono è accessibile solo dal 2,1 per cento della popolazione. Eppure proprio nello Sri Lanka, o in Malawi e via dicendo, i pochi accessi alla rete potrebbero trasformarsi, anche grazie a TEK, in fonti vere e proprie di informazioni preziose. Non sarà la soluzione per tutti i mali ma ne risolve almeno uno.