Si tratta di cifre percentuali che dimostrerebbero quanto i cosiddetti social media siano ben radicati all’interno delle più o meno vaste strategie di marketing delle varie aziende del globo. Gli utenti di Twitter e quelli di Facebook sarebbero accomunati da una particolare tendenza: aquistare e suggerire agli amici quelle particolari marche seguite online sulle piattaforme sociali.
A rivelarlo un recente studio pubblicato dalla società d’analisi Chadwick Martin Bailey , e condotto con iModerate Research Technologies . Il 67 per cento dei consumatori iscritti alla piattaforma cinguettante di microblogging, Twitter, sarebbe più propenso all’acquisto di un brand di cui è follower .
Una percentuale che si abbassa quando si passa a Facebook, in cui appena più della metà degli utenti tenderebbero a fare la stessa cosa, con un marchio o prodotto di cui si è fan. Secondo i risultati dello studio, quasi l’80 per cento degli iscritti al tecno-fringuello consiglierebbe uno dei propri brand agli amici. Risultato che scende al 60 per cento per quanto riguarda il social network in blu.
Risultati probabilmente eccessivi , frutto della scelta dichiarata di un campione di circa 1.500 adulti statunitensi, intervistati tramite questionario ai primi dello scorso febbraio. E non si tratta nemmeno di evidenze eclatanti, data la probabilmente automatica connessione tra un brand già preferito nella realtà non social e la propensione dell’utente stesso all’acquisto. Ma gli utenti intervistati sono sembrati chiari su un fatto: le aziende che non curano le strategie social partirebbero con un livello di gradimento piuttosto basso. Almeno tra i social-addicted .
Mauro Vecchio