Colonia – Si muove fluido e sicuro nell’acqua come fosse una piovra meccanica a tre tentacoli, fa perno sulle sue braccia snodate e interagisce con astronauti in muta da sub, porge loro attrezzi e conosce alla perfezione la riproduzione del modulo spaziale Columbus costruito per la fase di test. Eurobot , frutto di quattro anni di lavoro di una partnership capitanata da Thales Alenia Space, sarà l’assistente robot nelle missioni spaziali dell’Agenzia Spaziale Europea ( ESA ). Dopo i test “a secco” condotti in Italia, racconta il New Scientist , ha superato brillantemente anche la prova in condizioni di microgravità, simulata nell’enorme piscina dell’ European Astronaut Centre di Colonia.
Eurobot, nella sua versione Weightless Environmental Test ( WET ) semplificata e leggera (vedi foto qui sotto), sviluppata appositamente per il test, è riuscito a scorrere sulla superficie della stazione spaziale sommersa aggrappandosi ai corrimano che la ricoprono, ha saputo interagire con gli astronauti illuminando con un faro il pezzo su cui lavorare, porgendo attrezzi con i bracci meccanici, potenti almeno quanto un arto umano ed estremamente snodati, grazie alle sette articolazioni.
Eurobot, nella sua versione completa, denominata Flight Model , pur assomigliando molto da vicino all’inquietante Amee , robot spaziale militare di Pianeta Rosso , assolverà invece alle funzioni che nella saga di Star Wars spettavano al droide R2-D2 : sarà meno espressivo negli squittii sintetici e incapace di trasmettere immagini olografiche, ma altrettanto funzionale nell’assistere l’uomo nelle pratiche spaziali (vedi video in calce).
Opererà autonomamente o comandato da remoto attraverso l’interfaccia uomo-macchina indossabile Exoskeleton per affiancare gli astronauti durante le passeggiate spaziali e per esplorare ogni anfratto dei pianeti più inospitali. Le vigili cam montate su ogni braccio fungeranno da periscopio, e grazie alle terminazioni smontabili e intercambiabili, quasi fosse un elettrodomestico multifunzione, Eurobot eseguirà rapidi check-up dei macchinari presenti a bordo delle stazioni spaziali o preparerà il campo agli interventi extraveicolari che richiedono la perizia umana.
Il droide Eurobot potrebbe risultare fondamentale per l’amministrazione di una stazione spaziale, rivela l’ex astronauta Claude Nicollier , mille ore nello spazio ed esperto manovratore del braccio meccanico dello shuttle. Gianfranco Visentin, a capo della sezione Automazione e Robotica dell’ESA, conferma la necessità di razionalizzare il tempo speso dal personale nel corso delle missioni spaziali, delegando ad assistenti robot i compiti di routine da svolgere all’esterno della stazione spaziale, compiti che per l’uomo richiedono una lunga preparazione. Eurobot, prevede ESA, giocherà quindi un ruolo fondamentale a bordo della Stazione Spaziale Internazionale che orbita da anni intorno alla Terra: al droide verranno affidati i compiti di bassa manovalanza, in modo che gli ospiti umani possano impegnarsi senza intoppi nei progetti di ricerca.
I prossimi test programmati per Eurobot comprenderanno la simulazione di un’esplorazione sulla superficie di un pianeta, in vista delle prossime missioni spaziali di ESA. Eurobot coniugherà l’abilità manuale che avrebbe dovuto caratterizzare i robot riparatori di Hubble , mai realizzati, con le qualità dei rover , che non temono i terreni più dissestati. Per quanto riguarda, invece, la capacità di impersonare decenni di immaginario fantascientifico, l’unità Eurobot sembra non essere all’altezza di Robonaut , il suo corrispettivo umanoide sviluppato da NASA: dal tronco in su è un soldato dell’Impero di una galassia lontana lontana.
Qui sotto un video, in spagnolo, pubblicato su YouTube che crea un intrigante parallelo tra il citato Amee e l’ultima creatura ESA.
Gaia Bottà