La pirateria frena la creatività e le tecnologie di protezione dalla copia dei contenuti diffusi in rete sono indispensabili: questi due dei cardini sui quali ruota l’intervento ad un convegno negli States di Philippe Dauman , CEO di Viacom , tra le più importante industrie dell’intrattenimento.
“L’adozione più ampia di funzionalità di protezione dalla copia e sistemi di filtering come il watermarking potranno portarci in un periodo di crescita creativa senza precedenti in tutto il Mondo”, ha spiegato ad una audience di businessman e industrie.
Viacom, ha rivendicato Dauman, non dorme e anzi oggi diffonde a suo dire più contenuti sui dispositivi mobili di qualunque altro player del settore, tanto che quest’anno si attende incassi per mezzo miliardo di dollari da questo ambito. E vuole continuare ad espandersi ma con cautela. Il fair use? Un nemico: Sebbene Dauman “amerebbe” vedere i materiali di Viacom “in qualsiasi angolo della rete”, ciò non può accadere se non vi è una remunerazione per chi quei contenuti ha creato. Lo sanno bene i fan di Star Trek , i primi a subire ormai quasi 10 anni fa l’iniziativa con cui Viacom pose fine alla riproduzione in rete di foto e immagini prese dalla celebre saga fantascientifica.
Da allora, dunque, la visione di Viacom non sembra essersi evoluta granché con l’eccezione – come sottolinea Dauman – di una disponibilità potenziale ad un cambio di rotta, che non sembra però nell’ordine delle cose. “È ovviamente impossibile – ha sostenuto – controllare ogni computer o guardare cosa fa ciascun utente per vedere se ha una licenza, e non vogliamo neanche”.
E dunque? Dunque il futuro è fatto secondo Viacom di una grande alleanza tra produttori di contenuti e provider Internet nel nome della lotta alla pirateria, alla stregua di quanto compiuto per esempio da ISP come AT&T . Non vuole nuove leggi, Dauman, perché teme che il libero mercato possa risentirne, ma chiede ai Governi di spingere per grandi alleanze internazionali.
Non a caso, in conclusione del suo intervento, Dauman ha citato il nemico numero uno delle major , The Pirate Bay , criticata per la sua spregiudicatezza, che arriva al punto di diffondere via BitTorrent film che ancora devono uscire nelle sale. Secondo Dauman, infine, la denuncia miliardaria contro Google per Googletube rappresenta “un caso miliare che renderà chiari i diritti e le responsabilità dei proprietari dei media e quelli dei contenuti nell’era digitale”.