Viasat ha chiesto alla FCC (Federal Communications Commission) di fermare i prossimi lanci dei satelliti Starlink in attesa della decisione sull’impatto ambientale da parte dei tribunali federali. In particolare, l’operatore satellitare statunitense contesta la licenza approvata a fine aprile che permette a SpaceX di espandere la costellazione ad un altitudine di circa 550 Km.
Viasat vuole bloccare l’espansione di Starlink
La costellazione Starlink è attualmente composta da 1.578 satelliti (stasera è previsto il lancio di altri 60 satelliti), quasi tutti posizionati ad un altitudine di 550 Km (Low Earth Orbit). Proprio questa vicinanza alla Terra è l’argomento della richiesta di Viasat. La FCC ha concesso una nuova licenza a SpaceX per lanciare i prossimi 2.825 satelliti alla stessa altitudine, invece che tra i 1.100 e 1.300 Km originari.
L’azienda di Elon Musk ha giustificato questa modifica con la necessità di ridurre la latenza per garantire una maggiore qualità delle videochiamate e dei giochi in streaming. In effetti la latenza è uno dei problemi da risolvere per offrire un servizio di connettività con prestazioni simili a quelli terrestri.
Viasat afferma che la decisione della FCC è avvenuta in violazione del NEPA (National Environmental Policy Act), una legge del 1970 che promuove il rispetto dell’ambiente. La FCC ha respinto le richieste di Viasat quando è stata approvata la nuova licenza, ma l’operatore satellitare ha nuovamente evidenziato l’impatto ambientale, in particolare l’inquinamento luminoso (anche dall’Italia sono arrivate simili critiche).
Viasat ha chiesto alla FCC di bloccare il lancio di altri satelliti Starlink in attesa di una decisione dei tribunali federali. Se ciò non avverrà entro il 1 giugno, l’azienda californiana presenterà una richiesta di modifica della licenza alla Corte di Appello.