Viasat ha annunciato l’acquisizione di Inmarsat per la cifra di 7,3 miliardi di dollari. In seguito al completamento della transazione nascerà un operatore satellitare in grado di offrire connettività a banda larga in tutto il mondo, sfruttando una rete ibrida e un ampio spettro di frequenze. Uno degli obiettivi sarà competere con SpaceX e la sua costellazione Starlink.
Viasat con Inmarsat per sfidare Elon Musk
L’accordo prevede il pagamento da parte di Viasat di 7,3 miliardi di dollari, di cui 3,1 miliardi in azioni e 850 milioni in contanti. I restanti 3,4 miliardi di dollari servono per coprire i debiti di Inmarsat. Grazie agli asset e alle tecnologie dell’azienda londinese, l’operatore californiano fornirà nuovi servizi a banda larga su rete fissa e mobile, integrando le soluzioni terrestri e satellitari. L’architettura ibrida consentirà di migliorare la copertura, incrementare la velocità e ridurre la latenza.
Viasat diventerà dunque il proprietario di 19 satelliti attualmente in servizio che operano nelle bande Ka, L e S. Nei prossimi tre anni è previsto il lancio di altri 10 satelliti, tra cui tre ViaSat-3, il primo dei quali verrà portato in orbita dal razzo Falcon Heavy di SpaceX.
Inmarsat ha già pianificato il lancio di altri sette satelliti (cinque in orbita geostazionaria e due in orbita ellittica). L’operatore britannico ha inoltre previsto la creazione della costellazione Orchestra formata da 150-175 satelliti in orbita terrestre bassa (LEO).
Viasat non può al momento competere contro SpaceX, in quanto l’azienda di Elon Musk ha già lanciato quasi 1.800 satelliti Starlink. I veri concorrenti dovrebbero essere OneWeb e Kuiper Systems.