Come già ampiamente promesso in passato , Google ha annunciato la pubblicazione di specifiche e tecnologie del codec VP8 sotto licenza open source. Si tratta di un importante sviluppo nell’ambito della guerra dei codec per i formati video compatibili con HTML 5, che per di più coincide con la nascita del progetto WebM e il supporto del suddetto da parte di una fetta consistente di protagonisti del settore. Sul carro “open” di Google salgono tutti tranne naturalmente Apple, che ha già minacciato di adire le vie legali contro Ogg Theora (strettamente imparentato con VP8) se sarà il caso.
L’annuncio della “liberazione” di VP8 avviene durante la conferenza Google I/O in corso a San Francisco, occasione servita a Mountain View come showcase delle tecnologie di là da venire e dimostrazione dell’ impegno della corporation nei confronti dell’open source e l’open web. Alla conferenza Google ha dunque presentato WebM, progetto collaborativo che può vantare partnership da autentica corazzata e che avrà il compito di “definire una struttura del file contenitore, dei formati video e audio” partendo dalle tecnologie VP8 (video high-def), Ogg Vorbis (audio compresso) e Matroska (container di flussi multimediali).
Con WebM Google sposa apertamente la posizione di chi – come Mozilla – richiede a gran voce che i nuovi formati multimediali del futuro HTML 5 siano liberamente utilizzabili senza il peso di royalty e impedimenti legali. Il partito degli standard aperti ha naturalmente risposto in maniera oltremodo positiva alla chiamata di Mountain View, e già al momento del lancio WebM può vantare il pieno appoggio della succitata Mozilla (Firefox) assieme a quello di Opera, AMD-ATI, NVIDIA, ARM, Freescale, Marvell, Qualcomm e altri.
Abbraccia WebM anche Adobe, che dal palco di Google I/O conferma come future versioni di Flash garantiranno il pieno supporto (anche) al nuovo codec FOSS di Mountain View. La licenza di VP8 è stata modellata su quella Open BSD, e permette l’implementazione del codec di nuova generazione sia in prodotti gratuiti che commerciali. WebM pare piacere alla stragrande maggioranza dell’industria e anche il founder del progetto Theora Christopher “Monty” Montgomery lo definisce “un’ottima notizia”.
È dunque giunta la fine di Theora , che Mozilla e Opera avrebbero visto bene come il fondamento delle specifiche multimediali di HTML 5 al posto del codec proprietario H.264 tanto amato da Apple? Non proprio o comunque non in tempi brevi, dice Montgomery, che per quanto entusiasta delle possibilità evolutive rese possibili da un VP8 open dice ci essere pienamente impegnato a portare avanti lo sviluppo sul “suo” codec open source.
Segnali positivi per l’adozione di VP8 da parte dell’intera industria arrivano persino da Microsoft , che prima si è detta disposta a scommettere in esclusiva su H.264 e ora ha rivelato che Internet Explorer 9 supporterà anche il nuovo codec di Google , posto che l’utente abbia provveduto in prima persona a installarlo sul sistema.
A chi invece VP8 non piace proprio per nulla è Jason Garrett-Glaser, lo sviluppatore meglio noto come “Dark Shikari” autore del progetto open source x264 per la codifica in formato H.264. Nelle parole di Dark Shikari VP8 è un vero e proprio “disastro”, con specifiche rabberciate da codice C addirittura scopiazzato da H.264 e una tecnologia sostanzialmente troppo immatura per essere utile a qualcosa. Parole di miele nelle orecchie di Apple, che certo non se ne starà con le mani in mano mentre Google e compagnia provano a sfidare la sua impostazione “HTML 5+ H.264”.
Alfonso Maruccia