Video streaming a prova di cracker

Video streaming a prova di cracker

Un insieme di grosse aziende vara un nuovo standard di protezione che codifica i contenuti video che vengono trasmessi sulla rete in modo da renederli accessibili solo ai legittimi acquirenti
Un insieme di grosse aziende vara un nuovo standard di protezione che codifica i contenuti video che vengono trasmessi sulla rete in modo da renederli accessibili solo ai legittimi acquirenti


San Jose (USA) – La Internet Streaming Media Alliance ( ISMA ), una grande alleanza di aziende nata nel 2002 con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di uno standard aperto per lo streaming on-line di contenuti multimediali, ha approvato la versione 1.0 di una specifica per la cifratura dei contenuti video trasmessi attraverso Internet.

Il nuovo standard adotta il meccanismo di cifratura AES per codificare i dati e renderli, secondo l’alleanza, “inaccessibili” a chiunque non sia a conoscenza della giusta chiave. A differenza dei sistemi di digital rights management già sul mercato, il framework sviluppato dall’ISMA opera a livello di streaming, e non di contenuto, occupandosi pertanto di cifrare i singoli pacchetti di dati piuttosto che l’intero file.

Attraverso questa nuova specifica l’ISMA spera di rendere il proprio standard di streaming audio/video maggiormente appetibile per l’intera industria e adatto, ad esempio, per trasmettere i film destinati ai servizi on-line di pay-per-view.

L’ISMA, composta da colossi come Apple, Cisco, Sun e Philips, sostiene che la propria piattaforma è particolarmente flessibile e prevede l’uso di differenti tecnologie di compressione, quali MPEG-2 e H.264, e differenti algoritmi di cifratura: quello base è a 128 bit.

Il motto dell’ISMA, che ha già sviluppato un formato multimediale standard basato su MPEG-2 e MPEG-4, è “un solo standard, una sola codifica”, un concetto che sostiene “potrà garantire ai consumatori che i loro investimenti nei dispositivi di media streaming non diventino obsoleti” offrendo alla stessa industria “grossi risparmi nei costi ed una larga accettazione da parte dei consumatori”.

Sebbene le ambizioni di ISMA siano grandi, l’ampia accettazione di uno standard per l’interoperabilità fra i diversi formati proprietari in circolazione potrebbe incontrare un muro proprio nei due massimi leader di questo mercato, Microsoft e RealNetworks, entrambe apparentemente non interessate ad entrare in un’alleanza che, secondo alcuni, potrebbe agevolare le avversarie.

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Pubblicato il
8 mar 2004
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