Roma – I coreani non ne possono più: secondo il Governo sono ormai tanti i cittadini che ogni giorno temono di essere fotografati o ripresi a loro insaputa da sconosciuti, voyeur e quant’altro. Lo ha confermato ieri il ministro dell’Informazione e della Comunicazione di Seoul. L’enorme diffusione di cellulari tra i coreani e la sempre più ampia scelta offerta dal mercato completano un quadro che preoccupa non poco il Governo locale.
In una nota diffusa dal ministero si annuncia che dal primo gennaio prossimo tutti i fabbricanti locali di telefonini, tra cui Samsung e LG, dovranno equipaggiare i loro prodotti con un nuovo dispositivo capace di emettere un distinto bip allorquando l’utente scatta una fotografia dal proprio fotofonino.
“I telefonini dotati di cam – si legge nella nota – dovranno avere dispositivi capaci di emettere un suono da 65 decibel , proprio come un clic meccanico o di una voce umana che dice Uno, Due, Tre!”. Nella nota si afferma che l’utente del fotofonino non deve essere in grado di disabilitare questa funzionalità. La decisione ha suscitato naturalmente un certo interesse sebbene non sia chiaro cosa accadrà con i telefonini importati nè come reagiranno i consumatori.
Il Ministro, Kim Jung-won, ha sentito il bisogno di specificare che la misura non può applicarsi ai cellulari già in commercio o a quelli già venduti che, comunque, non saranno messi fuorilegge. Ma ha anche sottolineato che il ministero intende presentare una proposta di legge che vieti di fotografare chiunque non dia il suo consenso preventivo , una legge che se passerà darà alla polizia ampi poteri di intervento nelle strade e nei luoghi pubblici.
In Corea del Sud da tempo la sensibilità relativa all’abuso dei camfonini è salita alle stelle. La stessa Samsung , uno dei maggiori produttori, ha vietato ai propri dipendenti di accedere ai suoi impianti portandosi appresso quei dispositivi.
Ma il cellulare dotato di cam, così piccolo da poter essere nascosto, che può scattare foto anche mentre l’utente sembra impegnato nello scrivere un SMS o nel giocare, è anche al centro di una legge repressiva appena approvata dal Parlamento in Australia .
I parlamentari australiani, infatti, che hanno così risposto alle numerose segnalazioni provenienti da più parti, hanno deciso che l’uso del fotofonino e delle più piccole macchine fotografiche digitali va regolamentato anche in casa. La nuova legge, infatti, sanziona con multe e carcere fino a 18 mesi chiunque riprenda a loro insaputa coinquilini o ospiti che si trovino nel proprio appartamento con questi apparecchi di ripresa.
Va detto, però, che fin dal loro apparire i nuovi telefonini hanno suscitato grande attenzione e la decisione dello scorso gennaio di uno sporting club scozzese, che ha vietato i fotofonini negli spogliatoi, è stata la prima di una lunga serie di analoghi provvedimenti presi in mezzo mondo.
Anche in Italia la sensibilità rispetto all’uso malevolo o all’abuso del cellulare con cam è elevata. Qualcuno ha persino parlato di rischio pornopedofilia in merito al problema delle foto facili , una questione sulla quale è anche intervenuto il Garante per la privacy . Secondo il Garante non è illecito riprendere una immagine in luogo pubblico per inviarla ad un amico ma si incorre in un illecito se quell’immagine finisce su internet o viene diffusa presso una ampia cerchia di persone.
Sia come sia, l’uso dei cellulari dotati di cam è in forte espansione, a sentire i produttori, che registrano in questi mesi una forte crescita nelle vendite dopo lunghi mesi di calma piatta.