Nel 2021, Google ha avviato i lavori su Project Starline, una piattaforma di teleconferenza aziendale che sfrutta immagini 3D, telecamere e uno schermo appositamente progettato per consentire alle persone di conversare come se si trovassero nella stessa stanza. Dopo anni di test, anteprime tecniche private e battute d’arresto nello sviluppo dovute a una riorganizzazione della divisione, Google si appresta a portare Starline ai clienti in collaborazione con HP.
Commercializzazione prevista per il 2025 e integrazione con servizi di videoconferenza
In un post pubblicato sul blog, Google ha annunciato che collaborerà con HP per iniziare a commercializzare Starline nel 2025. Inoltre, l’azienda sta lavorando per integrare Starline con i servizi di videoconferenza più diffusi, come Zoom e Google Meet. Andrew Nartker, direttore generale di Project Starline, ha dichiarato che questo passo segna un significativo progresso verso un mondo in cui la connessione e la collaborazione sono possibili ovunque ci si trovi, e ha promesso ulteriori dettagli nel corso dell’anno.
La piattaforma offre un’esperienza ancora virtuale, ma in grado di ingannare il cervello facendogli credere il contrario. Tuttavia, con la transizione di molti luoghi di lavoro verso configurazioni completamente in ufficio dopo la pandemia, sorge la domanda se ci sarà una significativa domanda per Starline, inizialmente concepito principalmente per uffici ibridi che spesso si riuniscono con lavoratori remoti.
Secondo un’indagine di Resume Builder, entro il 2024 il 90% delle aziende con uffici tornerà a lavorare in presenza. Nonostante le ricerche non abbiano tratto conclusioni definitive sulla produttività dei lavoratori remoti, molti dirigenti, soprattutto nel settore tecnologico, percepiscono il lavoro da casa come una sorta di esperimento fallito.
Potenziali clienti e test in corso
Nonostante il trend verso il lavoro in ufficio, alcuni clienti potrebbero giustificare l’adozione di Starline per le conferenze virtuali da ufficio a ufficio. L’anno scorso, Google ha dichiarato che WeWork, T-Mobile, Salesforce e altri 100 partner aziendali stavano testando una versione prototipo della tecnologia, dimostrando l’interesse da parte di alcune aziende per questa innovativa soluzione di teleconferenza.