Si è svolto a Roma nei tre giorni di festa dello scorso weekend il Gameland World Console Championship 2008 , torneo di videogiochi che ha consentito a partecipanti da tutto il mondo di venire a sfidarsi a Halo 3 (su Xbox360), Call Of Duty 4 (su PC), Gears Of War 2 (su Xbox360), ProEvolution Soccer 2009 (su PS3) e Guitar Hero III (su Xbox360) per un montepremi totale di 80.000 euro.
È stato un evento che doveva mostrare il posizionamento dell’Italia nel mondo della videoludica, doveva dare l’idea delle potenzialità organizzative del nostro paese e al quale in virtù del grande montepremi hanno aderito in moltissimi, ma è stato solo parzialmente il successo sperato.
L’idea di Gameland è di essere sia un torneo che una fiera dei videogiochi , una divisione che si rispecchiava chiaramente anche nel modo in cui tutto quanto è stato allestito. C’era infatti una zona più all’aperto e alla luce del giorno con intrattenimento di vario tipo, performance, console a cui era possibile provare i nuovi giochi più importanti ed eventi ad orari predeterminati (come l’incontro tra il pugile Cantatore e il chitarrista Alex Britti) e poi una zona separata per il vero torneo alla quale avevano accesso solo i giocatori.
Se però la parte fieristica non presentava nessuna novità anzi in certi punti una fumosità e una banalità da farle rasentare l’allestimento da sala giochi, l’ambientazione del torneo era invece di prim’ordine: i parcheggi dell’Auditorium di Roma . Nonostante possa sembrare una collocazione poco felice si è trattato in realtà di una cornice cyberpunk perfetta. Ben arredati con tavoli, console, luci al neon di colori diversi i garage sono stati un luogo di gioco davvero perfetto che si è tramutato però in un incubo appena qualcosa si è rotto nell’ingranaggio.
L’affluenza romana è stata prevedibilmente molto grossa, quello di Roma e dintorni era di gran lunga l’accento prevalente camminando per la zona giocatori, ma molti erano anche i partecipanti dal resto del mondo, circa un migliaio più che altro dall’Europa (in molti da Germania, Spagna, Olanda e Inghilterra). Gli asiatici pare siano stati tenuti alla larga dall’assenza di molte possibilità di gioco su PC (oltre che dalla lontananza).
Non mancano però gli atleti di spicco. C’è infatti Monkey, campione del mondo al World Cyber Game di Guitar Hero III e c’è ovviamento Lorenzo “Lo7_” , l’italiano secondo classificato. C’è il campione nazionale inglese di PES2009 e il campione europeo (che è tedesco) e infine ci sono le due squadre più forti al mondo di Gears Of War 2.
I più grandi arrivano sponsorizzati, con magliette che sembrano le tute dei piloti di Formula Uno e tutti vestiti alla stessa maniera se si tratta di squadre (con tanto di team manager che ha fatto anch’esso il viaggio). Altri invece una sponsorizzazione la cercano, sperando di mettersi in luce con un buon piazzamento o magari semplicemente sperando di rientrare delle spese per aereo e hotel.
Come alle Olimpiadi ogni gioco ha avuto un’organizzazione separata che, non avendo l’Italia grande tradizione nell’organizzare eventi videoludici così grossi, si è in molti casi fatta forza della presenza di giocatori esperti passati dall’altra parte della barricata, dalla parte cioè di chi organizza. È il caso di Lapo Matteoni, già quinto classificato con il suo team al World Cyber Game di Gears Of War 2 e qui responsabile ovviamente della sezione relativa al secondo episodio del fortunato gioco per Xbox360.
Non tutte le organizzazioni hanno funzionato alla stessa maniera. Per tutte i risultati non erano mai ben chiari al pari degli orari (mentre scriviamo sul sito ancora non sono disponibili i nomi dei vincitori) ma se la parte relativa ai giochi militari è andata in porto senza intoppi (calcolando la natura di giochi come Gears Of War 2 che prevede l’eventualità che la partita finisca in stallo, cosa che normalmente dilata le partite) e quella di Guitar Hero III è stata la più spettacolare, non si può dire lo stesso del torneo di ProEvolution 2009 che per problemi di sorteggio si è allungato a dismisura con proteste dei molti giocatori italiani e stranieri.
ProEvolution 2009, qualche problema di troppo
Arrivati all’ultima giornata gli umori dei partecipanti, specialmente gli stranieri, non erano dei migliori. Alle 6 di sera non avevano ancora giocato e si lamentavano di essere lì dalle 10 del mattino. Non sapevano che non avrebbero giocato ancora per molto. Sei ore di ritardo secondo i giocatori, due solamente secondo l’organizzazione, che spiega a Punto Informatico come alcuni problemi nel sorteggio, finalizzati unicamente a garantire la trasparenza, hanno un po’ allungato le cose: “Ma è tutto normale, sono cose che capitano” ci dicono. Ma non tutti comprendono: gli iscritti sembrano infuriati per l’attesa e qualcuno nella folla protesta. “A regà giochiamocela a scopetta!” si sente dal fondo e persino degli insulti si leggono oggi sul forum . Le moltissime postazioni di gioco infatti sono inutilizzate e anche se tutti baccagliano intorno al tavolino dell’organizzazione, solo in pochi giocano.
Verso le 19, mentre gli altri giochi hanno finito e i vincitori sono stati decretati e proclamati, con molta calma si cominciano a giocare i 64esimi di finale dei PES2009, che come è prevedibile è stato anche il gioco con il maggior numero di iscritti.
Ci doveva essere una grande finale per il torneo di calcio ma data l’ora è saltata, come sono saltate anche molte partecipazioni illustri. Avvertiti che il torneo sarebbe finito alle 8 di sera in molti tra i giocatori di altri paesi avevano preso il biglietto per l’aereo di ritorno alle 22 e sono stati quindi costretti a partire senza poter partecipare fino alla fine , senza poter in sostanza avere la possibilità di vincere i soldi che li avrebbero fatti rientrare delle spese.
Arrivati alle 22.30 si accede alla fase finale, cominciano gli ottavi, ma essendo la fine dell’evento prevista per le 22, a tale ora è stato staccato il riscaldamento, in meno di venti minuti cala il gelo e stare dentro il garage o fuori è la stessa cosa. Vengono staccate anche le luci e l’unica fonte di illuminazione rimasta sono i fari di sicurezza e i monitor. Il timore è che comincino ad arrivare anche le auto nei garage.
Il freddo, la scarsa illuminazione e il fatto che non tutti gli organizzatori di PES2009 parlano correttamente inglese infiammano gli animi stranieri . Guidano le polemiche i tedeschi che sostengono di essere seduti sulle loro valigie al freddo da ore. Arrabbiati, alle 10 e mezza di sera si guardano l’un l’altro in un garage buio dove faranno sì e no 5-6 gradi sopra lo zero.
Tuttavia, nonostante l’accaloramento per i soldi e per le condizioni, un torneo di videogiochi non è una partita di calcio ma somiglia più ad una di tennis per come il regolamento richiede silenzio. Sono in ballo migliaia di euro e le esultanze sono consentite solo fuori dalle fasi di gioco. In molti non rispettano tale regola e con l’andare avanti delle fasi finali le proteste aumentano sempre di più in proporzione all’aumentare del tifo che il pubblico rimasto fa per gli italiani. La situazione arriva ad un livello tale che dai quarti in poi la manifestazione si svolgerà a porte chiuse.
Con solo due accompagnatori a testa a fare da spettatori assieme all’organizzazione e ad alcuni vigili del fuoco, mentre tutti intorno stanno smontando e si sentono proteste per presunti furti di materiale, su televisori di dimensioni medie e senza audio si svolgono quindi le finali di PES2009, che se non altro alle 2 del mattino proclamano infine vincitore un italiano (di Cerveteri) contro il campione d’europa tedesco.
a cura di Gabriele Niola