Il DRM ? Un concetto superato o da rivalutare, secondo Microsoft, che a San Francisco durante la Game Developers Conference 2009 ha annunciato alcune soluzioni alternative dedicate al settore videoludico volte soprattutto a prevenire l’uscita sul mercato nero dei titoli prima che vengano commercializzati. Cade qualche vincolo, soprattutto per quanto riguarda l’interazione del gioco online: le copie regolarmente acquistate potranno essere installate su qualsivoglia piattaforma compatibile, senza alcun limite se non quello di aspettare la release ufficiale per imbracciare i controller.
Le nuove funzionalità rientrano nel programma Games for Windows LIVE , la piattaforma gestita da BigM e dedicata al settore videoludico per PC: prevedono un distacco netto dai sistemi attualmente in uso per tentare di proteggere la proprietà intellettuale di software house e sviluppatori , almeno per il segmento di giochi online. Ogni copia acquistata può essere installata su qualsiasi sistema, senza alcun limite apparente. Ciò favorisce la mobilità dei titoli, grazie anche ad un sistema che permette di accedere al proprio account e dal quale si possono aggiornare i progressi del gioco.
In materia di antipirateria, le nuove disposizioni sono state introdotte soprattutto per arginare la diffusione delle copie pirata nell’imminenza del rilascio ufficiale del gioco: anche se acquistati regolarmente in anticipo da altri canali di distribuzione, i giochi non funzioneranno sino a quando non verrà fornito all’utente un codice utile a sbloccare il gioco, assegnato unicamente ed inequivocabilmente ad un solo account. Una volta sbloccato il titolo , l’utente potrà giocarci – come già detto – da numerose postazioni. Va comunque specificato che ciò vale solo ed esclusivamente per quanto riguarda i giochi che offrono l’opportunità di giocare online: per tutti gli altri, prevenzioni del genere apparirebbero pressoché inutili. L’ultima delle nuove feature inserite nel sistema consente inoltre agli sviluppatori di inserire all’interno dei titoli una sorta di store utile a vendere nuove espansioni e nuovi contenuti.
Commentando le nuove strategie in fatto di approccio al mondo videoludico, Microsoft tiene a ribadire un concetto, affinché sia ben chiaro: non si tratta di DRM. “Mentre le tecnologie DRM tradizionali sono focalizzate sul prevenire la duplicazione dei titoli, quello che stiamo cercando di fare è proteggere solo ed esclusivamente le licenze” spiega Drew Johnston, product unit manager della piattaforma di Microsoft. Attualmente, comunque, non sembra essere ben chiaro se ciò renderà possibile l’acquisto di titoli collettivi, registrati da un solo utente ed accessibili contemporaneamente su più macchine.
Nonostante Microsoft sembri non essere molto chiara su questo punto, è difficile ipotizzare che un’eventuale copia possa girare contemporaneamente su più sistemi. In questo caso, anche il P2P risulta rivalutato alla luce delle nuove strategie commerciali: secondo fonti vicine a Microsoft, le software house sarebbero ben disposte ad includere client come BitTorrent nei canali di distribuzione tradizionale, dal momento che quello che conta è la chiave d’accesso, ovvero il codice seriale utile ad attivare il gioco. Anche in tal senso, però, non mancano perplessità: tralasciando il già citato esempio relativo al gioco offline, un sistema del genere potrebbe a livello teorico essere bypassato grazie all’instancabile lavoro delle crew di cracker. Al momento, comunque, si tratta soltanto di speculazioni.
Alla luce di quanto detto è possibile affermare che qualcosa si stia realmente muovendo, forse grazie alla consapevolezza della necessità di trovare forme di distribuzione alternativa in grado di soddisfare tutti: ne è esempio anche il cambio di rotta effettuato da Steamworks, la piattaforma di Valve, che ha di recente introdotto alcuni ritocchi al suo sistema molto simili a quelli annunciati da Microsoft. Il tool principale offerto dalla compagnia, denominato Custom Executable Generation (CEG), ha lo scopo di creare copie uniche del titolo acquistato riconducibili ad un singolo account permettendo così di poter installare il titolo su diversi computer. Anche in questo caso è stata introdotta la possibilità per gli sviluppatori di creare dei sottomercati all’interno dei titoli stessi, con la massima libertà di scelta in materia di contenuti gratuiti o meno.
Vincenzo Gentile