Vimeo dovra risarcire Mediaset per 12 milioni di euro: ecco perché

Vimeo dovra risarcire Mediaset per 12 milioni di euro: ecco perché

Vimeo è stata condannata a un importante risarcimento nei confronti di Mediaset: si parla di 12 milioni di euro! Per quale motivo?
Vimeo dovra risarcire Mediaset per 12 milioni di euro: ecco perché
Vimeo è stata condannata a un importante risarcimento nei confronti di Mediaset: si parla di 12 milioni di euro! Per quale motivo?

Vimeo è una delle piattaforme più utilizzate per la condivisione di video che, altrimenti, verrebbero tagliati subito da YouTube per questioni di copyright. In Italia questo problema è già noto da anni, tanto che la FIMI ha attaccato Vimeo ancora nel 2021 accusandola di una mancanza di proattività nei confronti degli utenti per il rispetto del diritto d’autore. Più recentemente è invece stata RTI, ovvero Mediaset, ad agire per vie legali vincendo una importante causa – e “guerra”, si potrebbe dire – contro il servizio statunitense.

Vimeo ha perso contro Mediaset

Come riportato dai colleghi di TV Digital Divide, la Corte d’Appello di Roma ha infine stabilito che Vimeo dovrà pagare un risarcimento di 12 milioni di euro a RTI per mancato blocco dei contenuti di sua proprietà. Il Biscione ha quindi avuto la meglio per la seconda volta contro Vimeo, che ha perso l’impugnazione di una sentenza di primo grado. Ne consegue, quindi, che oltre ai 3,5 milioni di euro stabiliti nell’ultima sentenza della Corte, l’azienda americana dovrà aggiungere un indennizzo di 8,5 milioni di euro stabilito ancora nell’agosto 2022.

Mediaset

La Corte di Appello di Roma ha stabilito che Vimeo ha l’onere di “individuare la violazione del diritto di autore all’atto del caricamento o comunque in tempi brevi nonché, in caso di diffida, di predisporre strumenti idonei a rimuovere le informazioni o disabilitarne l’accesso sulla base dei dati forniti da RTI anche senza indicazione dell’URL”.

Mediaset, in risposta a questo giudizio, ha aggiunto quanto segue: “Questo nuovo pronunciamento conferma ulteriormente l’orientamento della giurisprudenza nazionale e comunitaria, più volte confermata in Cassazione, orientata a combattere un fenomeno che distrugge valore economico e posti di lavoro nelle aziende editoriali”.

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Pubblicato il
20 ott 2023
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