Wind è passata dal controllo del magnate egiziano Sawiris a quello dell’azienda russa Vimpelcom. La fusione, approvata dal consiglio d’amministrazione russo, attende ora solo la definitiva ratifica da parte dell’assemblea straordinaria dei soci.
L’operazione ha valutato l’azienda, che ha 8,5 miliardi di debito, 21 miliardi di dollari : 1,5 in contanti, 4,5 sotto forma di azioni Vimpelcom e il resto con l’acquisto del debito di Wind e Orascom Telecom (al 51 per cento di Sawiris). Una volta conclusa porterà alla creazione del quinto operatore mobile al mondo per numero di clienti, 173 milioni distribuiti in 19 paesi .
Al Consiglio d’amministrazione la situazione era in bilico per l’ opposizione dei soci norvegesi di Telenor , che hanno votato contro la fusione (poi approvata sei voti contro tre, il numero minimo previsto dallo statuto aziendale).
I norvegesi, peraltro, non si arrendono , promettono battaglia anche nell’assemblea straordinaria del 17 marzo che dovrà sancire l’accordo e non escludono neanche la possibilità di adire le vie legali: “Vimpelcom è nata per investire in mercati emergenti – dicono cercando di spiegare i loro dubbi – mentre l’asset principale è un Paese come l’Italia”.
A preoccuparli ci sarebbe inoltre la situazione delle quote azionarie : Sawiris ha ottenuto il 20 per cento dei diritti economici e il 30,6 per cento dei voti della società che verrà costituita dopo la fusione, mentre la quota aziendale di Altimo, altro azionista, si diluirà fino al 31 per cento, così come quella di Telenor che scende al 25 per cento . I norvegesi hanno paventato la possibilità che si tratti di una trappola per farli uscire dall’azionariato relegandoli ad una posizione del tutto minoritaria: lo statuto prevede che in caso di nuova emissione di azioni gli azionisti abbiamo diritto a una prelazione per non veder diluito il proprio capitale. Ma non nel caso in cui siano coinvolte nell’operazioni soggetti già legati all’azienda: nella trattativa con Sawiris non lo erano fino al 10 gennaio, quando Altimo (con un tempismo che Telenor giudica sospetto) ha informato Vimpelcom che uno dei suoi affiliati possiede azioni Orascom per 27,7 milioni.
Pende inoltre sull’affare anche la questione algerina: il governo nordafricano ha annunciato la nazionalizzazione di Djezzy , compagnia di Sawiris ritenuta fondamentale da Vimpelcom. Entreranno dunque in gioco le influenze della diplomazia internazionale e non è detto che la diplomazia russa non riesca a farsi sentire. In caso contrario i costi dell’operazione sarebbero a carico della company egiziana.
Claudio Tamburrino