Vine ha aggiornato le sue regole e le sue condizioni d’uso , affrontando in maniera diversa la questione dei contenuti sessualmente espliciti scambiati sulla sua piattaforma di condivisione di piccoli video.
A quanto pare, anche la questione riguarderebbe solo l’1 per cento dei suoi utenti, Vine ha ritenuto necessario intervenire sul nodo della pornografia scambiata attraverso i canali del video-sharing: il servizio è d’altronde finito sotto accusa l’ anno scorso per aver selezionato per il suo pubblico una clip porno.
Non si tratta tuttavia di una questione facile da affrontare, dal momento che l’elemento soggettivo è determinante. Cosa o chi decide che una determinata immagine di determinato nudo sia pornografia?
Per districarsi rispetto a questa distinzione, Vine propone una pagina che cerca di elencare gli elementi che costituiscono un contenuto pornografico e secondo cui non sono accettati : atti sessuali (con una o più persone), l’utilizzo di sex toy , primi piani di organi sessuali, disegni stile hentai e nudo “sessualmente provocante”.
Accettato, invece, il nudo in un contesto documentaristico, in contesto artistico, oppure un nudo che non sia sessualmente provocante (ad esempio, un seno nel contesto dell’allattamento).
Insomma: checché ne dica Vine, nel momento in cui si parla di “contesto artistico” la questione si fa nebulosa e sembra dare alla piattaforma un potere altamente discrezionale.
Agli utenti che incappano in un contenuto (che considerano) sessualmente esplicito, il sito chiede di segnalarlo attraverso un bottone specifico: i post e gli account interessati potranno dunque essere sospesi da Vine.
Claudio Tamburrino