Lo studio legale DLA Piper ha pubblicato il nuovo report che elenca le sanzioni inflitte dai vari garanti della privacy europei per le violazioni del GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) in vigore da maggio 2018. Il record dell’Italia del 2020 è stato ampiamente superato dalla multa ricevuta da Amazon in Lussemburgo. Anche nel 2021 il maggiore numero di violazioni è stato rilevato dalla Germania.
Lussemburgo in testa per la multa ad Amazon
Leggendo i dati si deduce chiaramente che le multe sono decisamente aumentate negli ultimi tre anni, sia in termini di numero che di valore. La somma totale nel 2019 era solo 114 milioni di euro. Nel 2020 la cifra è salita a 272 milioni di euro. L’anno scorso è stata invece raggiunto il record di 1,1 miliardi di euro.
Come detto, l’Italia occupava il primo posto nel 2020 con 69,3 milioni di euro. La top 10 delle sanzioni è ora guidata dal Lussemburgo, grazie alla multa da 746 milioni di euro inflitta ad Amazon. In seconda posizione c’è l’Irlanda con la multa da 225 milioni di euro inflitta a WhatsApp. Sul podio c’è la Francia con la multa da 50 milioni di euro inflitta a Google.
Per quanto riguarda invece il numero delle violazioni rilevate da maggio 2018, il primo posto è occupato dalla Germania (106.731), seguita da Olanda (92.657) e Regno Unito (40.026). Lo studio legale sottolinea che le sanzioni potrebbero aumentare ulteriormente a causa della famosa sentenza Schrems II, in seguito alla quale la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha invalidato il Privacy Shield, l’accordo sul trasferimento dei dati tra Europa e Stati Uniti.