Milano – Sono circa 100 i dipendenti di Matrix spa, che gestisce il portalone Virgilio, che rischiano il posto di lavoro. Stando ad un comunicato stampa rilasciato proprio da loro nelle scorse ore, infatti, entro la fine del mese un centinaio di dipendenti verrà messo in mobilità dall’azienda, bisognosa di ridurre i costi a fronte di un mercato oggi molto più difficile di un tempo. Annunciato, quindi, il “primo sciopero da new economy”.
Dei tagli si parla da tempo. Il portale Virgilio continua a tirar su le sue impression e, parrebbe, a convincere strategicamente i responsabili di Seat Pagine Gialle, che controlla Matrix. Ma se Virgilio non è un problema evidentemente lo sono i 309 dipendenti di Matrix, con i bilanci aziendali, appesantiti da un debito di 148 miliardi di lire. Da qui la necessità, per il management, di ristrutturare tutto e ridurre di un terzo i dipendenti Matrix, tagliando orizzontalmente in tutti i settori.
La novità è che i lavoratori di Virgilio, che per anni hanno tirato avanti seguendo i ritmi forsennati della new economy italiana d’assalto, non ci stanno e non si accontentano di buone-uscite per lasciare il posto. Dal sito messo in piedi in queste ore, Tute Arancioni (“Il bello di essere mandati a casa”), accusano Matrix di quanto sta accadendo con una dura nota rilasciata ieri dopo settimane di maretta.
“I dipendenti, fino ad oggi pronti a un confronto amichevole e fiducioso – si legge in una nota diffusa ieri – sentendosi presi in giro da una totale mancanza di chiarezza da parte dell’azienda, dalla malagestione e incoerenza da parte del management e non concordi con la gestione senza scrupoli delle risorse umane, hanno deciso, assieme alle Organizzazioni Sindacali FILCAMS-CGIL e UILTucs-UIL, di indire uno sciopero con presidio davanti alla sede dell’azienda in Corso Garibaldi 99, giovedì 24 gennaio alle ore 10.00.” Uno sciopero che, ha ricordato la RSA (Rappresentanza Sindacale Aziendale), si protrarrà per tre ore e che comprende, da subito, il blocco delle ore “di straordinario o supplementari di tutti gli addetti”.
Se è probabile che nessuno perda il sonno pensando al futuro di Virgilio, per chi ci ha lavorato fino ad oggi e sente ora il terreno franare sotto i piedi il momento è davvero critico. Gli scioperanti ritengono che l’eventuale messa in mobilità degli esuberi “sarebbe veramente un duro colpo: si troverebbero infatti in mezzo alla strada senza un soldo. Coloro i quali dovessero infatti essere iscritti alle liste di mobilità, non potranno beneficiare dell’ammortizzatore sociale erogato dall’INPS e per il quale sono stati versati i relativi contributi da parte dell’azienda. Tutto questo solo e soltanto perchè stiamo parlando di un’azienda della Net Economy, al momento non riconosciuta e regolamentata dalle istituzioni preposte.”