Virgin Mobile: (semi)nudi sul web per beneficenza

Virgin Mobile: (semi)nudi sul web per beneficenza

La compagnia telefonica americana invita a spogliarsi sul web per fornire nuovi indumenti ai senzatetto. Piovono le critiche, soprattutto da parte delle associazioni vicine alla Chiesa
La compagnia telefonica americana invita a spogliarsi sul web per fornire nuovi indumenti ai senzatetto. Piovono le critiche, soprattutto da parte delle associazioni vicine alla Chiesa

È già additata da molti come uno scandalo la controversa campagna di beneficenza ideata da Virgin Mobile per fornire nuovi vestiti ai giovani senzatetto. Strip2Clothe , letteralmente “spogliati per vestire”, invita i giovani utenti a postare i loro video di strip-tease sul portale e sullo spazio dedicato di YouTube per contribuire a rivestire i tanti giovani homeless americani. Ogni video vale un capo d’abbigliamento ed ogni 5 volte che sarà visionato ne varrà un altro. L’iniziativa ha già creato hype e scalpore: da ieri il sito va a singhiozzo per il troppo traffico generato, mentre le associazioni caritatevoli di matrice cattolica sono sul piede di guerra.

L’idea della compagnia telefonica – evoluzione naturale della precedente campagna ” Txt2Clothe “, scrivi per vestire – pare essere un mix tra filantropia, web trend e un po’ di sano voyeurismo: “La verità è che qualcuno là fuori ha bisogno dei vestiti molto più di te. E la logica è molto semplice: spogliarsi in modo che noi possiamo trasformare il gesto simbolico in aiuto concreto, fornendo migliaia di nuovi capi d’abbigliamento e nel contempo portando alla luce un problema reale” – si legge sul sito della campagna. E mai scelta fu tanto appropriata: alla luce delle vicende che negli ultimi tempi hanno coinvolto il web in tutto il mondo, un semplice spogliarello desta scalpore e fa gridare allo scandalo, il che equivale ad una eco mediatica garantita. Va specificato che non si parla di nudo integrale: i video vengono selezionati, scansionati, in modo da pubblicare solo quelli più adatti. È possibile visualizzarli sull’ apposito spazio creato su YouTube. A prima vista non si direbbe nulla di immorale: trapelano tanta ironia ed un pizzico di voglia di mettersi in mostra.

Sempre in base a tale logica mirata ad avere la massima risonanza, appare inevitabile e scontata la partnership con YouTube, il portale video signore della rete amato da adulti e adolescenti, che ha sfornato nuovi idoli e web celebrity. Ed è proprio a questo che Virgin punta, ad una diffusione virale dei propri video. Tra i partner dell’iniziativa anche la National Network For Youth ( NN4Y ), American Eagle , StandUp For Kids e Virgin Unite , il brand della multinazionale che si occupa di beneficenza. All’appello però mancano in molti: parecchie società americane impegnate nel sociale non si sono dimostrate tanto entusiaste riguardo all’idea, decidendo di non partecipare al progetto. Ma si è registrato anche un moto di scissione proprio all’interno di NN4Y, partner ufficiale della campagna: l’associazione, a capo di circa 150 enti umanitari americani, ha visto il ritiro dell’adesione da parte di alcuni dei suoi membri, scioccati dall’idea di utilizzare lo strip come mezzo di promozione per il sociale. Dura nei toni Catholic Charities che per mezzo di una sua portavoce, etichetta la campagna come “disastrosa, inappropriata e figlia dello sfruttamento”, chiamandosi fuori da ogni responsabilità e dichiarando fermamente di non averla nemmeno presa in considerazione.

A preoccupare il fronte cattolico è soprattutto il messaggio che trapela dall’iniziativa: l’idea di fondo è sottile ed è presentata da una brillante campagna di marketing, ma può essere facilmente travisata. “È stato uno shock per tutti” – dichiara Trudee Able-Peterson, coordinatore per Streetworks , ente da tempo impegnato a risolvere i problemi dei giovani in difficoltà. “È questo il messaggio da dare ai ragazzi? Mia nipote di soli 17 anni dovrebbe quindi spogliarsi per procurare vestiti ad altri ragazzi?” ha commentato.

La faccenda ha di fatto sollevato un polverone che però non sembra preoccupare Virgin Mobile: “Non abbiamo alcuna intenzione di chiudere il sito” – annuncia Corinne Nosal, portavoce della compagnia. “La questione è per noi molto importante, abbiamo avuto circa 12 mila visite e vogliamo continuare per far breccia nelle coscienze ed aumentare la consapevolezza della gente su questo grande problema” ha dichiarato in un’ intervista . Comunque l’iniziativa va avanti e sembra destinata a far strada. A dirlo è Jayne Wallace, portavoce di Virgin Mobile: “Siamo in contatto con alcune celebrità e stiamo valutando con loro l’eventualità di fare alcuni video. Istituiremo anche alcune aree riservate al pubblico al prossimo Virgin Mobile Festival , in modo da consentir loro di girare i propri video spogliarelli”.

Vincenzo Gentile

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Pubblicato il
17 lug 2008
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