VirnetX Holding Corp avrebbe dovuto riscuotere i 625 milioni di dollari concessi dalla giuria nel recente, ennesimo processo contro Apple per violazione di proprietà intellettuale, ma la sentenza è stata annullata dal giudice distrettuale Robert Schroeder che si è trovato a gestire il procedimento. Tutto da rifare, se ne riparla a settembre.
Apple era stata condannata dai giurati per aver violato quattro diversi titoli di proprietà di VirnetX connesse a Facetime e al servizio VPN On Demand , ma Schroeder ha giudicato il comportamento degli avvocati dell’accusa come “ingiusto” nei confronti della difesa di Cupertino.
I legali di VirnetX hanno creato una potenziale confusione nel parere del giurati, ha stabilito Schroeder, facendo ripetuti e “spesso non necessari” riferimenti a un processo precedente – ovviamente vinto dal patent troll – risalente al 2012.
In effetti l’attività di trolling legale di VirnetX nei confronti di Apple e degli altri colossi tecnologici come Microsoft prosegue da anni, rappresentando di fatto l’unica fonte di proventi di una azienda che ha prodotto ben poco, oltre ai processi in difesa delle sue (apparentemente indiscutibili) proprietà intellettuali.
La piccola società del Nevada ha sin qui continuato a macinare sentenze positive in un business di sfruttamento dei brevetti che ultimamente si è fatto molto meno redditizio e più complicato da portare a compimento, mentre per quanto riguarda l’ultimo caso contro Apple l’impatto è stato notevole: il rinvio a settembre del giudice Schroeder ha avuto come conseguenza la perdita del 44,6 per cento del valore delle azioni in borsa, il CEO di VirnetX Kendall Larsen si è detto “deluso” ma pronto a continuare la battaglia in tribunale con una nuova giuria.
Alfonso Maruccia