Dar vita a una piattaforma attraverso la quale poter trasferire le monete digitali da una blockchain all’altra. È questo, in estrema sintesi, l’obiettivo di Visa, descritto in un documento comparso nell’archivio arXiv e intitolato Universal Payments Channel. Il nome scelto è già di per sé piuttosto esplicativo per comprendere quale sia la finalità perseguita.
Universal Payments Channel, l’idea di Visa
Il gigante delle carte di credito e dei pagamenti elettronici, impegnato in questo periodo in un percorso di evoluzione del brand e coinvolto da Bank of England nella discussione per la creazione di una Central Bank Digital Currency, descrive la tecnologia come in grado di giocare un ruolo importante tra le stablecoin private e le CBDC, fornendo un accesso autorizzato alle stablecoin incluse in una whitelist e rendendole interoperabili con le CBDC
. In che modo? Abilitando lo spostamento del valore attraverso UPC Hub, un gateway sicuro che si occupa di garantire che tutto vada per il verso giusto su entrambi i capi della transazione.
Da notare che sono citate esclusivamente le stablecoin (come potrebbe essere Diem, erede dell’ex progetto Libra lanciato da Facebook) e le CBDC ovvero le monete digitali delle banche centrali (una prospettiva che interessa molto anche alla BCE). Escluse dall’equazione invece le criptovalute più tradizionali come Bitcoin, Ethereum e Dogecoin.
Per ovvie ragioni, l’iniziativa non arriverà a concretizzarsi a stretto giro, puntando piuttosto a preparare il terreno per quella che sarà la prossima evoluzione del mondo Fintech, un contesto in cui asset di questo tipo assumeranno sempre più un ruolo attivo nella quotidianità di tutti noi, scrollandosi di dosso almeno in parte i panni di strumento speculativo come è oggi per BTC, ETH e DOGE.